ROMA. "Domani Consiglio dei ministri? Io sono in Trentino". Così, all'arrivo a Bolzano per il rush finale della campagna elettorale delle provinciali, il leader della Lega Matteo Salvini frena su una possibile riunione domani, venerdì 19 ottobre, per esaminare di nuovo il testo del decreto fiscale collegato alla manovra. Un vertice necessario dopo la denuncia del vicepremier Luigi Di Maio che a "Porta a Porta" aveva parlato di una bozza manipolata.
"Io domani sono in Trentino - taglia corto Salvini - e domenica entro in clima derby (ci sarà Inter-Milan,e il ministro dell'Intenro è un tifoso rossonero ndr). Io vado avanti come sul tunnel del Brennero, inutile fare buchi e poi fermarsi. Non ci sono regie occulte o invasione degli alieni, in quattro mesi abbiamo fatto tanto e ci mancano ancora quattro anni".
A cercare una mediazione tra gli alleati è stato il premier, Giuseppe Conte, che liquida l'ipotesi di una crisi di governo come una "prospettiva improbabile e futuribile". Poi, da capo del governo, prova a dettare gli ordini: "Il presidente del Consiglio sono io e decido io", avverte i litiganti, convocando per sabato mattina una nuova riunione del Cdm. Ma Salvini non modifica l'agenda e fa sapere di avere "altri impegni", anche se "chiamerò Conte perché apprezzo il lavoro che sta facendo, è una persona squisita". E Senza il "Capitano" - assicurano fonti leghiste - alla riunione non ci sarà nessun ministro del Carroccio, nemmeno il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
Poi in tarda serata, in diretta su Rete4, il ministro dell'Interno ci ripensa e lascia più di uno spiraglio: "Se serve che Salvini ci sia, Salvini ci sarà. Ma gli amici di M5s devono darmi una mano, dobbiamo andare avanti e non indietro".