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Crollo del ponte, si dimette il commissario scelto dal ministro: è indagato

GENOVA. Il ministero delle Infrastrutture il 14 agosto, giorno della tragedia,  lo aveva scelto per far parte della commissione  ispettiva che avrebbe dovuto indagare sul crollo del Ponte Morandi a Genova. Ma su Bruno Santoro, ingegnere, è emerso prima che in passato avesse avuto delle consulenze dalla società Autostrade e poi che il suo nome compare fra quegli degli indagati proprio per il crollo.

Le prime immagini del crollo del Ponte Morandi

Così ecco le dimissioni, a nemmeno un mese dalla nomina: "L’ingegner Bruno Santoro", spiega una nota del ministero, "ha rassegnato spontaneamente le proprie dimissioni dalla Commissione ispettiva del Mit che opera per individuare le cause del crollo del Ponte Morandi. Il ministero, ringraziandolo per la sensibilità e la professionalità dimostrate, precisa che appena dal 23 marzo scorso Santoro è dirigente della Divisione 1 (Vigilanza tecnica e operativa della rete autostradale in concessione) della Direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali. E che presso tale divisione egli non ebbe competenza alcuna sul progetto di manutenzione straordinaria presentato da Autostrade per il Ponte Morandi. In relazione, poi, alle cosiddette “consulenze” per Aspi, si fa notare che i collaudi delle opere in concessione vengono regolarmente effettuati dalle strutture del concedente a spese del concessionario. E si conferma che gli incarichi dell’ingegner Santoro sono stati debitamente autorizzati anni fa dall’amministrazione, all’epoca in cui Santoro era in servizio presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici