CAGLIARI. Il calendario venatorio è stato approvato. Ma la limitazione imposta sulla caccia alla volpe (vietato, adesso, farla con il sistema della battuta) fa infuriare i componenti dell'associazione "Caccia, pesca e ambiente" presieduta da Marco Efisio Pisanu: "Nemmeno l'Ispra aveva mai avuto niente da ridire. Poi sono arrivate altre due associazioni e hanno chiesto l'eliminazione di questa possibilità. Stucchevole", dice.
E spiega perché ritiene importante che le volpi vengano abbattute: "La Sardegna è sovrapopolata", dice Pisanu; "le volpi sono le maggiori portatrici di trichinellosi e sono gli stessi allevatori e proprietari dei terreni a chiedere che vengano cacciate".
E se Pisanu si lamenta della limitazione su un diritto dato per acquisito, gli ambientalisti sono pronti a contestare l'intero impianto del calendario appena approvato. Wwf, Lipu e Italia Nosta pensano a un ricorso al Tar: "La stesura del calendario relativo alla prossima stagione di caccia nell’isola “vede disattese tutte le richieste dell’ISPRA e dello stesso Ministero Ambiente, a cui è affidata la competenza in materia di tutela ambientale in via esclusiva dallo Stato, come recita l’art.117, secondo comma, lettera s della Costituzione”, affermano le tre associazioni ambientaliste, che valuteranno la possibilità di un ricorso al TAR sul calendario venatorio 2018/19".
In #Abruzzo e #Sardegna il @WWFitalia contesta i calendari venatori: il solito regalo ai #cacciatori https://t.co/TBvHg25OZx In Sardegna con #Lipu e #ItaliaNostra si pensa a ricorso al #TAR #caccia pic.twitter.com/e4PXtUDtNJ
— WWF Italia (@WWFitalia) 23 luglio 2018