NUORO. Vulgata vuole che i sardi siano un popolo ospitale e non razzista. C'è chi, davanti alle manifestazioni di ideologie propagate soprattutto attraverso la rete, la pensa diversamente. "E insomma tutta questa leggenda paesana dei sardi che non sono razzisti si rivela per ciò che è. Nessuno era razzista. Almeno fino a vedere per la prima volta degli stranieri poveri. Un po' come quelli che sono astemi fino a quando manca il vino, o quelli che sono onesti fino a che non ci sono soldi in giro, o che rispettano le donne solo fino a quando sono in pubblico o temono il benservito. Poi davanti all'occasione si rivelano veramente per ciò che sono.": è l'opinione di Pier Franco Devias, leader del movimento indipendentista Liberu.
Che prosegue: "E non ci rompete veramente le palle con la storiella che volete aiutarli a casa loro, che il giorno che stanziano soldi per fare una scuola in Nigeria scendete in strada a rovesciare il paese al grido di "Annoi italiani niente e alloro li fanno le squole !1!!1". Siete solo degli squallidi razzisti, fatevene una ragione. Ma di quelli più miseri però, quelli terra terra, con i pidocchi, perchè i ricchi stranieri li sopportate, sperando di averne guadagno, come gli accattoni". Una conclusione amara: "Ratzistas e canes suta 'e mesa. Su pejus chi bi siat". Ossia: razzisti e cani sotto il tavolo, il peggio che ci sia.