CAGLIARI. Ridurre i tempi di attesa delle diagnosi, garantire la disponibilità delle sale operatorie del “Brotzu”, ma anche la riapertura del bar e l'ampliamento degli spazi per la chemio. Sono solo alcune delle principali richieste formulate in un appello rivolto al Presidente dell’Assemblea della Sardegna, che ha superato 17 mila 500 firme in dieci giorni, per sollecitare un suo intervento sui problemi del “Businco”. Presentato da Maria Grazia Caligaris, presidente di “Socialismo Diritti Riforme” come ordine del giorno e approvato all’unanimità dai partecipanti alla seconda edizione della manifestazione “Un calcio al cancro”, il testo è stato trasformato in petizione raccogliendo il sostegno dei cittadini che hanno condiviso il disagio delle donne in attesa di diagnosi e sottoposte a intervento chirurgico e/o chemioterapia.
Nonostante il Businco sia il principale punto di riferimento regionale per le malattie tumorali per ammissione del Direttore Generale del AO “Brotzu” per ottenere una diagnosi le donne devono aspettare 40/50 giorni. Le Sale Operatorie del “Businco” non sono sempre efficienti tuttavia spesso vengono utilizzate da altre strutture ospedaliere per emergenze che provocano gravi disagi alle pazienti in lista d’attesa.