QUARTU. Si è svolta oggi al Poetto la cerimonia dedicata a Luigi Olla, marinaio quartese deceduto durante la prima guerra mondiale a cui poco tempo fa è stata dedicata la piazza davanti a La Bussola nel lungomare. Ricorre oggi infatti il 103esimo anniversario di morte del Capocannoniere quartese, medaglia d’argento al valor militare perito nel mare Adriatico a bordo del cacciatorpediniere Turbine, durante uno scontro con una formazione navale Austro-Ungarica.
Alla cerimonia, organizzata dal Gruppo cittadino dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia presieduto da Giuseppe Careddu, hanno partecipato il Sindaco Stefano Delunas, l’Assessore agli Affari Generali Riccardo Saldì e tanti rappresentanti delle associazioni di ex combattenti, rigorosamente in alta uniforme e accompagnati dai rispettivi vessilli.
La cerimonia si è aperta con l’alzabandiera, nel primo tratto della spiaggia, cui ha fatto seguito la Santa Messa celebrata da Mons. Giulio Madeddu, parroco di Santo Stefano. Lo stesso sacerdote ha provveduto anche alla benedizione della corona d’alloro poi deposta davanti al monumento dei marinai recentemente inaugurato, in segno di onore verso tutti i caduti in Guerra. Il Primo Cittadino e il Presidente dell’ANMI Quartu hanno poi deposto un omaggio floreale davanti al cippo dedicato a Luigi Olla, all’ingresso dell’omonima piazza.
La cerimonia si è conclusa con due brevi discorsi di Giuseppe Careddu, che ha ringraziato tutti per la presenza e poi ricordato la figura dell’eroe quartese, anche con un breve racconto della battaglia in cui perse la vita, e del Sindaco Stefano Delunas, che nel dirsi “onorato di rappresentare la partecipazione della cittadinanza alla triste e dolorosa vicenda datata 1915” ha anche sottolineato come “le parole incise sulla lapide al centro della piazza, patria e onore, ben rappresentino l’orgoglio dei tanti quartesi, sardi, italiani caduti durante le due guerre mondiali”.
Luigi Olla nacque a Quartu l’11 marzo del 1892 e morì durante la navigazione nell’isola di Pelagosa il 24 maggio 1915. Frequentò le elementari nell’ex Convento dei Cappuccini, e prima di arruolarsi fece il pescatore. Quando il cacciatorpediniere Turbine venne attaccato dagli austriaci, il quartese fu gravemente ferito al fianco sinistro, ma rifiutò ogni soccorso e continuò a dirigere i propri sottoposti sino alla morte. Il Ministero della Difesa gli ha assegnato la Medaglia d’Argento al valor militare.