CAGLIARI. Dopo il successo della mostra di Sergio Frau "Omphalos: La Sardegna di Atlante, primo centro del mondo", l'aeroporto di Cagliari ospita una nuova mostra. È la volta di "Sardegna archeologica. Museo a cielo aperto", l’esposizione promossa da Sogaer con l’editore Carlo Delfino, che ne cura l’allestimento con l’artista Carmine Piras. Attraverso un percorso appositamente studiato per gli ospiti delll'aeroporto, si viene condotti tra riproduzioni di bronzetti e vasellame nuragico, sacerdotesse, guerrieri, scudi e spade, nel passato remoto della nostra isola. Le imponenti copie dei Giganti di Mont’e Prama a grandezza naturale e le statue menhir rendono l’esperienza dei visitatori ancora più suggestiva.
Incredibile l'attenzione al dettaglio: dal vestiario alle armi ai suppellettili, tutto è riprodotto da Carmine Piras con metodologie di utilizzo di strumenti e utensili apprese nel corso di un lungo lavoro portato avanti al fianco di esperti archeologi.
“Abbiamo trovato in Sogaer"- ha detto l'editore Carlo Delfino - "un partner che con grande disponibilità ha creduto nei progetti di promozione dell’archeologia sarda che la nostra azienda porta avanti sin dal 1981. La mostra ne è un eloquente testimone. L’allestimento, pensato per un pubblico ampio, si arricchirà con il contributo di studiosi che, in quattro conferenze, illustreranno le straordinarie espressioni della Sardegna preistorica e nuragica: dalle antiche tecniche di realizzazione di oggetti e abbigliamenti (Carmine Piras), al culto e simbolismo nella Sardegna preistorica (Giorgio Murru), alle emozionanti riproduzioni fotografiche e in 3D dei siti archeologici (Gianni Alvito), all’area di Mont’e Prama di Cabras con le straordinarie statue monumentali (Carla del Vais)”.