NUORO. Prima spintoni, poi colpi al petto. E, una volta sospeso il match, volano calci e l'arbitro è costretto a chiudersi a chiave dentro lo spogliatoio. Costerà caro ai giocatori della Pagi, la squadra composta da migranti, il comportamento avuto nel corso della partita contro il Boyl Putifigari, nel campionato di seconda categoria. Arriva una pesantissima squalifica per tre di loro, coinvolti nell'aggressione verbale e fisica all'arbitro, in campo e fuori, fino agli spogliatoi: squalificati fino all'ultimo giorno del 2020, potranno tornare a giocare solo fra 3 anni. Come si legge nel comunicato della Figc Sardegna, uno dei calciatori della Pagi ha insultato il direttore di gara "poggiando con forza la mano sul viso dell'arbitro, spingendo e costringendolo ad arretrare". Poi subentra nella "lite" a senso unico il numero 4 della squadra, che "colpiva ripetutamente con vigorose manate sul petto il direttore di gara e gli tratteneva con forza il braccio, provocandogli un ematoma sul braccio". A questa prima aggressione se n'è aggiunta una seconda, proseguita fuori dal campo di gioco, con calci al polpaccio dell'arbitro, che si è dovuto chiudere a chiave nel suo spogliatoio: lì i giocatori hanno continuato a dare colpi alla porta, tentando di entrare. Non è la prima volta per i giocatori della Pagi: già negli scorsi mesi, per i loro atteggiamenti aggressivi e scorretti, erano arrivate importanti squalifiche.
Spintoni e calci all'arbitro, maxi squalifica per tre giocatori della squadra di migranti
- Marzia Diana