CAGLIARI. Stagione turistica a rischio per gli operatori balneari della Riviera del Corallo. La quantità industriale di posidonia che oggi deturpano le spiagge di Alghero, secondo il comune, dovrebbe essere ripulita dai concessionari. Ma scoppia la polemica per la presunta "illegittimità della richiesta" e l'interpretazione sbagliata dell'ordinanza balneare. “Una situazione difficile che costringe gli imprenditori balneari a fare i conti con la natura avversa e con la Amministrazione Comunale che anziché stargli al fianco, alleviando gli effetti delle eccezionali mareggiate di marzo ed aprile, chiede loro sacrifici non previsti dalle disposizioni regionali – commenta il consigliere regionale di Forza Italia Marco Tedde – Chiedere ai balneari di ripulire anche le aree limitrofi a quelle date loro in concessione è illegittimo perché non previsto dagli Indirizzi regionali per la gestione delle fasce costiere né dall’ordinanza balneare 2018". L'ex sindaco di Alghero prosegue: "Pare che questo fantomatico obbligo sia stato addirittura previsto nel capitolato d’appalto per la pulizia delle spiagge. Anziché imporre ai concessionari balneari obblighi giuridicamente inesistenti, il Comune di Alghero dovrebbe chiedere lo stato di calamità naturale e l’attivazione della procedura prevista dalla L.R. 28/1985 che autorizza la Regione a concedere contributi straordinari per le spese destinate alla salvaguardia dello svolgimento delle attività produttive e di beni di riconosciuto valore ambientale, storico e artistico".
Un mare di alghe sulle spiagge di Alghero, Forza Italia: "Il Comune dichiari stato di calamità"
- Redazione