ROMA. "Lei è venuto dal Sud America solo per incontrarmi? Ma allora è davvero matto". Si è svolto pressapoco in questi termini l'incontro di lunedì mattina nella procura di Tempio fra Silvio Berlusconi e Antonello Zappadu, il fotografo reso celebre dagli scatti "rubati" a Villa Certosa tra l'estate del 2007 e quella del 2011. A raccontare l'aneddoto lo stesso Zappadu, intervistato telefonicamente nel corso della trasmissione "Un giorno da pecora" in onda su Radio Uno. "È stato Niccolò Ghedini (legale di Berlusconi, ndr) a presentarci - spiega il fotoreporter di Pattada - il Cavaliere mi ha guardato e mi ha chiesto: 'È lei il famoso Zappadu? Ma non viveva all'estero? Che ci fa qui?'. Gli ho risposto che avevo lasciato il caldo di Bogotà solo per incontrarlo. Lui mi ha guardato e ha detto: 'Allora lei è davvero matto'. Poi mi ha fatto gli auguri e mi ha salutato battendo i tacchi come fanno i militari".
Alle domande sul processo per violazione della privacy che lo vede inquisito a Tempio Zappadu si è poi detto convinto che la vicenda "finirà in prescrizione anche perché il testimone che abbiamo invocato per la difesa - l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy - è in carcere, e finché non verrà sentito dal giudice non molleremo la presa". Nel frattempo, annuncia, "aprirò un locale a Cali e lo chiamerò 'Bunga Bunga Bar'".
"Chi mi piacerebbe fotografare oggi? Non il Cavaliere, gli ho dato la mia parola di sardo che lo lascerò in pace - conclude Zappadu - mi piacerebbe invece beccare Renzi con la Boschi, ma dovrei restare per più tempo a Roma".