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CAGLIARI. Il consigliere regionale Alberto Urpi ha presentato una mozione in Consiglio regionale per interventi strutturali a sostegno del turismo in Sardegna, con particolare riferimento all’abbattimento della tassa aeroportuale e alla destagionalizzazione dei flussi turistici. "Investire 15 milioni di euro – o 30 milioni se vogliamo essere certi del risultato – per abbattere la tassa aeroportuale e rendere la Sardegna più competitiva sul piano delle rotte aeree non è un rischio, ma una scelta strategica. Significa creare le condizioni per accordi con i grandi vettori internazionali, come Ryanair, e rendere l’Isola più accessibile tutto l’anno", dice Urpi. Che fa una riflessione sul clima sardo: “Oggi in Sardegna si registrano 18 gradi. Temperature miti che interessano tutto il Sud Sardegna e, più in generale, gran parte dell’Isola. Un clima che molte capitali europee, in questo periodo dell’anno, possono solo invidiare. Eppure, mentre le grandi città del mondo sono piene di turisti, la Sardegna continua a vedere una presenza straniera troppo bassa, soprattutto fuori stagione. È una fotografia che deve farci porre delle domande serie”, dice il consigliere regionale.
“La Sardegna ha un clima favorevole, bellezze naturalistiche straordinarie, una storia millenaria, i nuraghi e i tanti beni archeologici, le tradizioni, l’enogastronomia, il mare e l’entroterra. Abbiamo tutto ciò che serve per essere una destinazione turistica attrattiva dodici mesi l’anno, ma continuiamo a non sfruttare appieno questo potenziale” continua nella sua mozione.
“Per questo, annuncio che presenteremo una mozione in Consiglio regionale per avviare interventi strutturali concreti. Investire 15 milioni di euro – o 30 milioni se vogliamo essere certi del risultato – per abbattere la tassa aeroportuale e rendere la Sardegna più competitiva sul piano delle rotte aeree non è un rischio, ma una scelta strategica. Significa creare le condizioni per accordi con i grandi vettori internazionali, come Ryanair, e rendere l’Isola più accessibile tutto l’anno.
In Europa esistono territori con molte meno bellezze culturali e naturalistiche rispetto alla Sardegna e riescono comunque ad attrarre flussi turistici costanti. Lo fanno costruendo alternative e grazie a collegamenti aerei favorevoli e politiche lungimiranti sulle tasse, riuscendo così a far girare l’economia e a valorizzare i propri territori.
La Sardegna può e deve fare di più. Destagionalizzare il turismo significa creare lavoro, generare economia, far conoscere l’Isola. Significa investire oggi per avere un ritorno economico domani.
Da consigliere regionale di minoranza, ma con spirito costruttivo e propositivo, continuerò a portare avanti proposte concrete nell’interesse della Sardegna. Perché il benessere diffuso genera altro benessere, e oggi abbiamo tutte le condizioni per costruirlo” conclude in una nota al Consiglio regionale.













