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CAGLIARI. È stato presentato e siglato questa mattina, nella Sala Consiglio del Rettorato, l’accordo quadro di collaborazione tra l’Università degli Studi di Cagliari e il Corecom Sardegna, finalizzato alla promozione congiunta di attività formative, di ricerca e di divulgazione culturale e scientifica nel campo della comunicazione.
L’intesa prevede l’avvio di due progetti di rilievo. Il primo, l’attivazione di un Master di primo livello in giornalismo, che si stima possa partire entro l’estate 2026. Il corso sarà articolato in tre moduli brevi e superspecializzati incentrati su nuove tecnologie e le loro implicazioni tecniche ed etiche, comunicazione scientifica e uffici stampa pubblici e aziendali, approfondimento delle più recenti norme legate all’accessibilità. Il secondo, lo sviluppo di una ricerca scientifica sul territorio regionale, finalizzata a rilevare la percezione dell’intelligenza artificiale nella popolazione.
Francesco Mola, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Cagliari. “Questo accordo ci offre l’opportunità di lavorare insieme, ateneo e professionisti della comunicazione, su due ambiti fondamentali: la formazione e la ricerca, che costituisce la seconda nostra missione assieme alla didattica e al public engagement. Il nostro obiettivo è unire le esperienze, perché la ricerca superi i confini dell’università per aprirsi al territorio. Il nostro obiettivo, con i progetti avviati, è offrire una nuova opportunità a studenti e studentesse, ma anche essere di supporto ai professionisti e alle professioniste del settore”.
Mario Cabasino, presidente del Corecom Sardegna. “La giornata di oggi segna un’importante occasione di collaborazione con la principale istituzione culturale della Sardegna. Di fronte a un mondo della comunicazione che cambia a velocità impressionanti, abbiamo il compito di seguire e capire le dinamiche. In base all’ultimo studio dell’Agcom, la rete è diventata la prima fonte di informazione, ma pone alti rischi legati alle fake news e richiede un importante lavoro di alfabetizzazione digitale, affinché continui a rappresentare una risorsa e non si trasformi in pericolo”.
Gianni Fenu, prorettore vicario con delega Ict commenta: “Il nostro Ateneo ha una vocazione multidisciplinare, ma una forte componente è dedicata allo studio dell’intelligenza artificiale che ormai pervade ogni aspetto della quotidianità ed è visto ancora con paura. Da qui la scelta di intraprendere un progetto di ricerca, per calarci sul territorio, capire la percezione nella popolazione sarda e fornire i parametri di un’informazione il più possibile corretta”.
Elisabetta Gola, prorettrice per la comunicazione e l’immagine: “Nell’elaborazione dei contenuti del master, abbiamo riflettuto sulle tematiche principali oggetto della formazione, che vorremmo fosse di aggiornamento e approfondimento su argomenti in continuo cambiamento, e un’occasione di specializzazione ulteriore rispetto alla ricca offerta formativa riguardante la comunicazione già presente nell’Ateneo, con due lauree triennali e tre corsi di laurea magistrale”.
Sempre relativamente al Master, che sarà aperto non solo ai laureati e alle laureate ma anche a persone non laureate nel ruolo di uditori e uditrici, è emersa la volontà di affiancare all’aspetto didattico un’intensa attività laboratoriale e la possibilità di trascorrere dei periodi di formazione nelle università partner dell’Alleanza europea Educ.
La presentazione di questa mattina è stata anche occasione per gettare le basi di una collaborazione più ampia e a lungo termine, che preveda anche attività seminariali, sinergie con le testate nazionali e la diffusione dei paper scientifici redatti in Ateneo e relativi alla comunicazione.













