CAGLIARI. Nelle scorse ore un ciclone (extratropicale) insolitamente profondo ha attraversato la Sardegna accompagnato da rovesci abbondanti, temporali, nevicate ma soprattutto raffiche di libeccio ad intensità di tempesta che hanno innescato, fortunatamente per poche ore, una potente mareggiata sulle coste sulcitane. Il vortice depressionario, scivolato lunedì sera sul Mar di Sardegna dal nord Atlantico si è approfondito in breve tempo fino a 989 hPa sfruttando il mix di masse d’aria fredda d’estrazione artica e e masse d’aria più calde richiamate dal deserto algerino e libico. L’occhio si è mantenuto profondo durante tutto il suo cammino verso le coste isolane impattando poi nella serata di ieri attorno alle 19 sul Golfo di Oristano con una pressione minima di 992 hPa ma con un notevole gradiente di pressione in uno spazio relativamente ristretto tale da innescare raffiche di libeccio ben oltre i 100 km/h su tutti i tratti costieri meridionali (la stazione dell’AM ha registrato un picco di 114,7 km/h a Capo Carbonara) e conseguente mareggiata con altezza d’onda che sul Canale di Sardegna ha raggiunto i 7 metri.
Per un amante e studioso degli eventi estremi è un’occasione da non farsi scappare, un evento da godere in tutta la sua potenza proprio nel punto in cui l’impatto della marea da libeccio con la costa è più “spettacolare”. Le foto sono state scattate in compagnia di un gruppo di amici appassionati di fotografia e meteorologia lungo il tratto costiero che da Chia (Cala Cipolla) conduce, passando per il caratteristico promontorio di Capo Malfatano, alla Torre di Piscinnì.