In Sardegna

In Sardegna il primato per rinuncia alle cure: il 32° Rapporto sull’economia sarda

Segui anche sul nostro canale Whatsapp

CAGLIARI. Arriva il 32 Rapporto dell’economia 2025 della Sardegna, curato dal CRENoS, il Centro di Ricerche Economiche Nord-Sud delle Università di Cagliari e Sassari, diretto dalla docente Anna Maria Pinna. Il Rapporto è stato illustrato stamattina, nell'Aula Magna della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari. 

Avere quasi il 14% dei sardi che rinuncia alle cure è un primato che dobbiamo scrollarci di dosso” afferma Anna Maria Pinna, direttrice della CRENoS. L’isola, infatti, è prima in Italia per rinuncia alle prestazioni sanitarie. “Le ragioni economiche sono chiare – continua la Pinna – una volta che si rinuncia al SSN diventa troppo costoso per le famiglie con reddito medio-basso”. 

Sempre riguardo il settore sanitario, si registra una buona accessibilità agli ospedali in Sardegna. Buoni tempi medi di percorrenza ma ancora criticità per le emergenze. Dai dati emerge, infatti, che solo il 57% dei sardi raggiunge un pronto soccorso in meno di 15 minuti, il 28% tra 15 e 30 minuti, mentre il 14% (oltre 200mila persone) impiega più di 30 minuti. 

Per quanto riguarda la demografia, la decrescita sembra inarrestabile: “Il punto demografico ha delle conseguenze sempre più profonde – afferma la Pinna – lo vediamo anche nelle università, la popolazione di riferimento degli atenei sardi si sta riducendo”. Criticità che si collega al crollo del capitale umano, con sempre più giovani sardi che scelgono di lasciare l’isola. 

Dati incoraggianti per la disoccupazione, ai minimi storici stando ai dati forniti da Anna Maria Pinna. Con un calo del 16,6%, la Sardegna vede una riduzione del tasso di disoccupazione di oltre due punti percentuali superiore alla media nazionale. Il numero di occupati aumenta di oltre 14mila, portando l’occupazione al 57,7%. Complessivamente, il tasso di disoccupazione è dell’8,3%, tra i più bassi di sempre per quanto riguarda il territorio sardo ma non allineato con quello nazionale, al 6,5%. 

Il turismo, infine, rimane il settore chiave dell’economia sarda. I dati provvisori del Servizio della Statistica Regionale per il 2024 registrano aumenti a doppia cifra sia per gli arrivi (11%) sia delle presenze (+10%) rispetto al 2023. L’incremento, come lo scorso anno, è trainato principalmente dalla componente straniera. 

E a proposito di rinuncia alle cure, sarebbero più di 100mila i sardi che hanno disertato gli appuntamenti, rallentando ulteriormente le liste d'attesa (QUI LA NOTIZIA)