In Sardegna

Nasce il patto agricoltura-ristorazione tra Coldiretti e Confcommercio: si parte con la birra Bionda Sarda

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CAGLIARI. La “Bionda Sarda”, birra artigianale interamente sarda, un menù creato da uno dei ristoranti storici del capoluogo e un obiettivo ambizioso: quello di costruire un percorso stabile che unisca agricoltura e ristorazione, facendo arrivare i prodotti genuini del territorio direttamente sulle tavole di cittadini e turisti. Coldiretti Cagliari e Fipe Confcommercio Sud Sardegna lanciano una nuova alleanza per valorizzare la filiera locale e rafforzare il legame tra chi produce e chi porta in tavola. 

Un patto che unisce il mondo dell’agricoltura a quello della ristorazione in un percorso virtuoso che punta a valorizzare le produzioni locali e a chiudere la filiera, dal campo fino al piatto e al bicchiere. Il primo passo concreto è stato fatto con un evento simbolico ma dal grande valore: Protagonista è stata “Bionda Sarda”, la birra artigianale realizzata interamente con materie prime sarde, abbinata ai piatti del rinomato ristorante Grotta Marcello di Cagliari. Tra i partecipanti, oltre ai vertici di Coldiretti e Fipe Confcommercio Sud Sardegna, anche il Birrificio 4 Mori di Guspini e il Consorzio Birra Italiana.

 

Un’occasione che ha messo in tavola non solo il gusto, ma anche una visione: quella di una collaborazione stabile tra agricoltori e ristoratori, per creare un sistema in cui i prodotti genuini della Sardegna trovino spazio nei menù delle attività commerciali cittadine e non solo. Si parte dalla birra, ma si punta a estendere l’iniziativa a tutte le eccellenze del territorio, offrendo così ai cittadini e ai tanti turisti un’esperienza autentica, che racconti la Sardegna attraverso i suoi sapori.

 

“Quella di oggi è una giornata importante per lanciare ufficialmente questo nuovo patto tra Coldiretti Cagliari e Fipe Confcommercio – dice Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari – partiamo dalla birra Bionda Sarda, una nuova eccellenza legata alla filiera totalmente sarda del comparto cerealicolo e brassicolo, per raccontare ai ristoratori cosa abbiamo costruito grazie anche al Consorzio Birra Italiana: una sinergia che parte dalla coltivazione dell’orzo distico, passa attraverso i birrifici agricoli, e arriva al prodotto finale. Tutto nasce dall’esigenza di rilanciare la cerealicoltura, oggi in crisi, con tanti terreni abbandonati. La Sardegna è la regione italiana con il consumo pro capite di birra più alto, e allora perché non valorizzare quei terreni con una coltura sostenibile e innovativa? Questa giornata a Cagliari è un primo passo concreto per chiudere davvero la filiera e fare in modo che il prodotto arrivi fino alla tavola, nei ristoranti del territorio”.

 

Giuseppe Casu, direttore di Coldiretti Cagliari, aggiunge: “La bellezza di questa giornata sta nella presentazione della birra, ma anche nel consolidamento di un rapporto che, nella nostra visione e crediamo anche in quella di Fipe, dovrebbe portare a un collegamento diretto tra produzioni primarie e ristorazione. È un percorso complesso, che richiederà anche una fase di sperimentazione che vogliamo avviare presto. La birra è una novità, soprattutto perché è interamente sarda, ma il vero obiettivo è valorizzare tutte le eccellenze che i nostri agricoltori producono ogni giorno”.

“Oggi suggelliamo un patto tra chi lavora la terra e chi porta i suoi frutti in tavola – sottolinea Emanuele Frongia, presidente FIPE Confcommercio Sud Sardegna – è un concetto semplice, ma se sviluppato fino in fondo diventa la chiave per comprendere cosa significhi davvero ‘filiera’. Purtroppo nel tempo, forse anche dopo il boom economico, questo principio si è un po’ perso: la crescita ha portato con sé anche l’abitudine a rifornirsi altrove, dimenticando che dietro ogni prodotto c’è una scelta etica, una responsabilità sociale. Ecco perché oggi, con questa collaborazione, vogliamo ribadire l’importanza di una ristorazione consapevole, che scelga di valorizzare il territorio e chi lo vive, ogni giorno”.

 

“FIPE e Coldiretti insieme – prosegue– lavorano per un progetto che riporti alla nostra tavola i prodotti locali. Oggi è il momento della birra, ma domani potrebbe essere qualunque altra eccellenza agricola. E parlare di birra all’inizio dell’estate è anche simbolico: richiama convivialità, freschezza, socialità. Ma questo è solo un primo passo: sono certo che da qui nasceranno molte altre iniziative virtuose”.

 

“La ricchezza del nostro territorio – conclude – non si misura solo con i numeri del PIL regionale. È anche felicità, serenità, senso di comunità. E in questo Coldiretti ha sempre fatto un lavoro straordinario. Anche FIPE lavora per tenere vivi i territori: i bar, i ristoranti, specialmente nei piccoli paesi, non sono solo luoghi dove mangiare e bere. Sono centri di aggregazione, punti di riferimento per la socialità e anche luoghi di informazione turistica. Oggi, con questa alleanza, rafforziamo questa idea: che un territorio è davvero vivo quando i suoi attori collaborano per costruire benessere diffuso, e lo fanno a partire dalle cose più autentiche: il cibo, la terra e le persone”.