In Sardegna

Cagliari, al Brotzu trapianto di cornea di ultima generazione: "Primi in Sardegna"

Trapianto-cornea

CAGLIARI. La Struttura di oculistica del Brotzu, diretta da Massimo D'Atri, è la prima in Sardegna e la terza in Italia ad avvalersi dell’ultima novità in tema di trapianto di cornea. A farlo sapere è l'azienda ospedaliera con un comunicato ufficiale. Si tratta di un innesto con membrana endoteliale artificiale Endoart, una nuova tecnologia che punta a superare i già alti standard dell’attuale trapianto di cornea.

"La tecnica chirurgica è pressoché sovrapponibile a quella utilizzata per il trapianto lamellare da donatore, con la differenza che il “lembo” ha un diametro standard, va ancorato con punto di sutura e richiede l’iniezione di una bolla di gas (solitamente C3F8 diluito al 12%) anziché di aria, quest’ultima sufficiente per far aderire il lembo di cornea umana", spiegano in termini tecnici dall'azienda. "La tecnica ha la funzione di migliorare la trasparenza della cornea del ricevente. Il dispositivo trova indicazione in quei casi in cui il trapianto da donatore abbia fallito, o in cui si abbia avuto un rigetto, o ancora in quei pazienti che, per motivi religiosi, rifiutano di ricevere tessuti umani. Il decorso post-operatorio prevede che il paziente mantenga la posizione supina almeno per le prime 4 ore, in modo che la bolla di gas vada a spingere sul lembo favorendone l’adesione". 

E parlando di cifre "La struttura di oculistica dell’Arnas vanta un’ampia esperienza chirurgica che spazia dalla gestione del patologie del segmento anteriore a quelle che riguardano il segmento posteriore", dichiarano. "Anche i trapianti di cornea rappresentano una realtà oramai consolidata, con un numero di circa 300 occhi trapiantati negli ultimi 7 anni. I pazienti operati con la nuova metodica sono tre e nei prossimi giorni l’equipe seguirà il decorso e monitorerà la risposta della cornea al lembo artificiale. Se i risultati saranno quelli sperati Endoart potrebbe presto trovare un’applicazione più vasta e consentire di ovviare alla carenza di tessuti umani, permettendo quindi di intensificare il numero di trapianti e di soddisfare più facilmente la sempre più crescente richiesta regionale".