CAGLIARI. Esplorare il passato millenario della Sardegna, ma anche lavorare per far sì che le tecnologie più avanzate possano diventare un prezioso strumento per la promozione, la divulgazione e la tutela del patrimonio nuragico, mettendo l’innovazione al servizio della storia e dell’archeologia per arrivare alla definizione di un nuovo modello di sviluppo economico per la Sardegna. È nata con questo obiettivo la Conferenza internazionale organizzata dall’Associazione ‘La Sardegna verso l’Unesco’ dal titolo “Civiltà nuragica e Intelligenza Artificiale: dalle pietre alle reti neurali” che vede la partecipazione di esperti provenienti da tutto il mondo, presenti a “Sa Manifattura” di Cagliari per l’evento sul tema IA.
“Le sfide legate all’innovazione e alla tecnologia oggi hanno sposato l’archeologia, la storia e la cultura sarda - ha spiegato Pierpaolo Vargiu, presidente dell’associazione -. L’intelligenza artificiale è ormai diventata la nostra quotidianità, siamo convinti che l’applicazione dell’IA alla civiltà nuragica sia un assist incredibile perché può aiutare gli studiosi a scoprire i misteri che ancora circondano l’antica civiltà sarda e costruire una narrazione diversa che porti questo immenso patrimonio a diventare un volano di sviluppo per la Sardegna”.
Durante l’evento in corso alla Manifattura di Cagliari è stato presentato da Ivan Blecic e Massimo Deriu per la prima volta il progetto de La Sardegna verso l’Unesco “EIA”, Ecosistema per l’innovazione sull’Archeologia Protostorica, che mette a sistema il lavoro dell’ Università di Cagliari (Dicaar e Glab), del CRENoS e del Centro regionale di ricerca Crs4 e punta, nella sua visione di medio-lungo termine, alla progettazione di un centro internazionale per la valorizzazione dei monumenti nuragici. Attualmente è in fase di lavorazione il “primo lotto” che realizza un piano di lavoro per la progettazione e l’avvio dello dell'Ecosistema assieme alla piattaforma tecnologica di supporto per la gestione e valorizzazione del patrimonio della civiltà nuragica. L’obiettivo più vicino sarà di creare una rete composta dai siti archeologici ma anche da tutti i soggetti che li gestiscono e metterli a sistema per offrire strumenti di gestione, valorizzazione e fruizione, compresa l’elaborazione di guide virtuali dei nuraghi anche con l’impiego dell’intelligenza artificiale con informazioni verificate e predisposte da esperti e archeologi.
L’iniziativa ha avuto il merito di dare un palcoscenico di qualità mondiale al progetto di valorizzazione della civiltà nuragica ai fini Unesco e di legarlo alle nuove tecnologie, aprendo un confronto interdisciplinare che ha toccato temi diversi tra cui le nuove frontiere dell’IA con Alberto Mattiello, business futurist esperto di innovazione tecnologica, il gaming con David Gallo, Ceo & Managing Director di One-O-One Games e di 101%, le tecnologie IA di Google Cloud applicate a diversi settori come clima e sanità con Salvatore Piazza, executive account manager di Google Cloud per il mercato Public Sector Locale.
Tra i numerosi ospiti di fama internazionale, nella sessione pomeridiana dedicata proprio all’applicazione dell’Ia alla civiltà nuragica, Maurizio Forte e Mark Altaweel, rispettivamente Professore di Studi classici, Storia dell’Arte e Arti visive della Duke University (Italian Academy Fellow, Fall 2024) e Professore di archeologia del Vicino Oriente e Scienza dei dati archeologici presso l’University College di Londra.
Ancora: Stefano Quintarelli con le nuove frontiere legate all’uso dell’IA, Lucio Pascarelli e Franco Nicolucci per parlare di importanza dei dati e gemelli digitali. A chiudere la serata sarà Francesco Pigliaru, economista dell’Università di Cagliari e CRENoS.