CAGLIARI. Gli eventi legati ai cambiamenti climatici mettono a rischio il 62,6% delle oltre 4mila imprese montane della Sardegna, distribuite in 34 comuni. È quanto emerge dall’analisi realizzata dall’Ufficio di Confartigianato Sardegna, su dati Ispra e Istat del 2022. Nell’Isola, le circa 2.500 imprese, con i quasi 6.300 dipendenti, che operano in montagna, sono fortemente in pericolo a causa di frane e alluvioni che potrebbero causare danni a persone e infrastrutture.
Tra le province più a rischio in Italia, due sono le sarde: Nuoro, al sesto posto con il 76,7% delle attività, e il Sud Sardegna, con il 27,2% delle imprese. Il totale delle imprese italiane interessate da questi eventi è del 31,5%. La regione più a rischio è la Puglia con circa il 98% delle imprese, seguita dalla Liguria con il 75,7%.
“Non possiamo più permetterci di perdere tempo. È necessario agire immediatamente – afferma Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – attraverso una prevenzione idrogeologica che affronti in modo strutturale le fragilità del territorio, sia in Sardegna che in Italia, dove le nostre imprese sono radicate”. “L'obbligo di un'assicurazione contro le calamità rappresenta solo un costo aggiuntivo per gli imprenditori e non risolve il problema alla radice – continua Meloni – ossia la mancanza di interventi sistematici e coordinati per migliorare la gestione delle risorse naturali e riqualificare le aree a rischio”. “Dopo aver risposto all'emergenza – evidenzia – sarebbe utile che le risorse del Pnrr venissero impiegate per interventi di tutela ambientale, mettendo in sicurezza le aree colpite dal dissesto idrogeologico, realizzando infrastrutture adeguate, e garantendo una manutenzione regolare con controlli costanti per verificarne l'efficienza. In questo contesto, le piccole imprese possono avere un ruolo chiave come ‘guardiane’ del territorio”.
Oltre questi dati, le analisi dicono come il 14,4% della Sardegna, ben 3.477 chilometri quadrati, sia a rischio alluvioni e inondazioni, interessando così 477mila abitanti e quasi 1.500 beni culturali. I numeri per l’Isola, per fortuna, dicono anche che solo il 3,4% del territorio sardo è a “elevato rischio”, mentre il 4% è a “medio rischio” e il 7% a “basso rischio”.