In Sardegna

Permesso non concesso: detenuto tenta il suicidio a Bancali

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SASSARI. Ancora tensioni in carcere in Sardegna. Tragedia sfiorata a Bancali, a Sassari, dove un detenuto avrebbe tentato il suicidio dopo un permesso non concesso. A dare la notizia è Antonio Cannas, delegato del sindacato autonomo polizia penitenziaria, che scrive: “Al cambio turno di mezzanotte, un detenuto di nazionalità italiana ha messo in atto un gesto estremo tentando di impiccarsi al montante della porta all'interno del bagno. Solo l'intervento tempestivo e la professionalità del personale di Polizia in servizio hanno fatto si che lo stesso venisse salvato. L’uomo, sui trent'anni, avrebbe commesso il gesto estremo, a suo dire, in conseguenza del rigetto da parte del tribunale di sorveglianza di permessi”.

Il Sappe esprime “un vivo appezzamento al prezioso operato degli agenti della casa circondariale di Sassari, grazie ai quali è stata impedita una nuova tragica morte in carcere. Ma torniamo a denunciare ancora una volta la mancanza di operatori sanitari, psicologici e psichiatrici e ribadiamo la necessità di concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario da destinare alle carceri sarde”.
Per il segretario generale del Sappe, Donato Capece, “questa è la polizia penitenziaria, pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti per tutelare la vita dei ristretti. Il dato oggettivo è che la scelta di togliersi la vita è sicuramente originata da uno stato psicologico di disagio. È un dato oggettivo che chi è finito nelle maglie della devianza spesse volte è portatore di problematiche personali sociali e familiari”, conclude il sindacalista, che rileva infine come “l’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. E si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.