In Sardegna

Medici e infermieri aggrediti in ospedale, il sindacato: "Servono i militari per coprire le 'notti di terrore'"

 

CAGLIARI. "Non è accettabile che un professionista si rechi sul luogo di lavoro e rischi quotidianamente di essere malmenato". 

A parlare è il portavoce regionale del Nursing Up Diego Murracino, che commenta la proposta, a livello nazionale, di portare le forze dell’ordine all’interno dei pronto soccorso. Secondo il sindacato di infermieri e Oss, il 98% delle strutture sanitarie sono scoperte negli orari notturni e il livello di emergenza sembra essere aumentato notevolmente negli ultimi 10 anni.

Uno degli episodi più gravi è di qualche giorno fa, a Foggia, dove un gruppo di medici si è dovuto rinchiudere in uno stanzino per sfuggire alle botte di un gruppo di parenti di una ragazza morta in ospedale. Ma anche a Cagliari poco più di due mesi fa due infermiere sono state aggredite e minacciate di morte. Per questo motivo i sindacalisti di Nursing Up chiedono presidi da parte, non solo delle forze dell’ordine, ma anche dei militari per coprire le “notti di terrore”.

Intanto, in piazza del Carmine a Cagliari, in concomitanza con le altre città italiane, si è tenuto un sit-in di protesta da parte degli operatori socio-sanitari con contratto Uneba. Circa 135 mila a livello nazionale e oltre 2500 lavoratori e lavoratrici nell’Isola denunciano retribuzioni troppo basse. A quasi 5 anni dalla scadenza del contratto, spiegano i manifestanti, Uneba non sembra essere disponibile per un rinnovo che tenga conto delle richieste dei lavoratori.