CAGLIARI. L'apicoltura sarda sta affrontando da anni una grave crisi. A lanciare l'allarme è Luigi Pisu, responsabile regionale per l'agricoltura di Agci e rappresentante unitario nella commissione apistica per Agci, Legacoop e Confcooperative. Pisu denuncia un drastico calo del numero di alveari e la perdita di oltre trecento milioni di api tra il 2023 e il 2024. Una crisi senza precedenti che mette a rischio non solo la produzione di miele sardo, ma anche l'intero ecosistema che dipende dall'impollinazione garantita dalle api.
Il responsabile regionale per l'agricoltura di Agci ha enfatizzato la necessità di pensare al miele come prodotto identitario della Sardegna, supportandone la commercializzazione attraverso accordi con compagnie portuali e aeroportuali, strutture alberghiere e la grande distribuzione organizzata (Gdo). Inoltre, Pisu ha sottolineato l'importanza di riprendere le procedure per ottenere la Denominazione di Origine Protetta (Dop) per il miele sardo, che ne valorizzerebbe ulteriormente la qualità e l’unicità. "Serve un intervento immediato" ha ribadito, facendo un appello alla politica per l'attivazione di misure straordinarie a sostegno degli apicoltori colpiti.