ORISTANO. Dopo la riapertura del caso sulla morte del detenuto 42enne romano, Stefano Dal Corso, sulla quale aleggia lo spettro dell'accusa di un pestaggio in carcere (QUI LA NOTIZIA), a prendere le difese del corpo di polizia penitenziaria è il sindacato UilPa: "Condanniamo le accuse alla polizia penitenziaria, massima fiducia nell'operato della magistratura. Se ci sono mele marce verranno scoperte come succede sempre". Due giorni fa, secondo quanto riportato dall'Ansa, sarebbe spuntato un testimone: quest'ultimo afferma che Dal Corso sarebbe stato picchiato (e quindi non si sarebbe suicidato) dopo aver visto un rapporto sessuale tra gli agenti di polizia penitenziaria.
Il segretario generale UilPa della Sardegna Michele Cireddu aggiunge: “Esprimiamo massima fiducia nell’operato della magistratura e, da persone di Stato e di giustizia che garantiscono la legalità, auspichiamo che si faccia luce sulle pesantissime accuse che abbiamo letto in questi giorni. Condanniamo fermamente però le accuse indiscriminate alla polizia penitenziaria dell’istituto di Massama. All’interno della struttura lavora infatti un corpo di polizia che rappresenta un istituzione sana che sta lavorando in condizioni sempre più difficili, anche a causa di una gestione che, non è un mistero, abbiamo contestato apertamente e ripetutamente. Noi siamo sereni e senza paura di smentita possiamo affermare che la Polizia Penitenziaria e’ stata sempre capace di individuare e punire le mele marce, nel caso ci fossero, ragione per cui condanniamo le accuse totali all’“Istituzione Polizia Penitenziaria”.