In Sardegna

Bulli e spacciatori segnalati con lo smartphone: ecco l'app della polizia per i giovani

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CAGLIARI. Una nuova app per smartphone per segnalare episodi di bullismo, scene di spaccio di droga, con un collegamento diretto al 113. “Un nuovo strumento ideato per avvicinare le giovani generazioni alla polizia di Stato, adatto alla tecnologia attuale, per combattere il qualunquismo di fronte a reati come bullismo e quelli legati alla droga, problemi vissuti in particolare dai giovani”. Così il questore di Cagliari Pierluigi D’Angelo ha presentato YouPol, l’applicazione (presente su piattaforme iOS e Android) realizzata dalla polizia e rivolta ai giovani, per poter segnalare in tempo reale episodi dove è richiesto l’intervento degli agenti.

 

L’app - presentata oggi in tutti i capoluoghi di regione italiani - prevede due tipi di segnalazione: via sms o con la classica chiamata al 113, con la possibilità di inserire foto. Uno degli elementi innovativi è certamente la geolocalizzazione, che permette alla sala operativa che riceve la segnalazione di risalire subito alla zona da dove parte la chiamata.

“È importante ricordare che il segnale gps si collega solo nel momento della segnalazione: non si seguono gli spostamenti di chi l’ha fatta”, spiega Massimo Imbimbo, dirigente dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico. “Il menù a tendina permette di scegliere il tipo di reato, mentre non è necessario registrarsi alla piattaforma. È possibile inviare anche messaggi anonimi”, continua Imbimbo, ricordando come in futuro l’applicazione potrà essere utile anche, per esempio, in casi di persone che si perdono in montagna: a giugno il sistema sarà esteso a tutta l’isola. “Il fatto che l’applicazione nasca per i giovani - spiega ancora D’Angelo - è un segno del fatto che la polizia si aggiorna è che, soprattutto, anche i giovani devono sentire il dovere civico di segnalare reati, senza restare a guardare”. Positivo anche il parere del vicequestore vicario, Ferdinando Rossi: “Questa è una forma di sicurezza condivisa, che avvicinano l’utente alla polizia. È un ottimo strumento, che in futuro potrebbe incidere sulla sicurezza percepita, per esempio”.