CAGLIARI. Prosegue il processo partecipativo per la riqualificazione della laguna di Santa Gilla. Il secondo workshop, organizzato dalla Città Metropolitana di Cagliari, ha coinvolto attivamente i Comuni di Elmas e Uta, l'Università di Cagliari, le Saline Conti Vecchi, il Consorzio di bonifica Sardegna Meridionale, il Ceas di Santa Gilla, Confsal pesca e gli assessorati della Difesa dell'Ambiente e della Programmazione della Regione Sardegna.
Durante questo incontro, che è stato preceduto da un tavolo istituzionale a luglio, i partecipanti hanno approfondito ulteriormente i progetti, gli interventi e gli studi relativi alla laguna sviluppati negli ultimi cinque anni. Dopo aver esaminato gli elementi già esistenti, è stata condotta una breve raccolta di suggerimenti, idee e potenziali attività, secondo il punto di vista dei partecipanti, che potrebbero essere realizzate nella laguna.
Nell'ambito di questo processo, i partecipanti hanno partecipato a un'analisi strategica SWOT, utilizzando strumenti digitali. Dall'analisi è emerso che gli stakeholder riconoscono come punti di forza della laguna le potenzialità turistiche, il ricco patrimonio ambientale e la diversità biologica, la presenza di strade e percorsi da rendere accessibili al pubblico, l'integrazione tra le attività economiche e quelle ambientali, una governance a più livelli e la presenza di attività produttive. Tra i punti deboli individuati dai partecipanti figurano l'attuale inquinamento, la mancanza di manutenzione e sorveglianza, la pianificazione insufficiente e la coordinazione condivisa, la mancata valorizzazione per scopi ricreativi, l'accessibilità limitata, la fragilità ambientale e la pressione antropica non adeguata.
Il vicesindaco metropolitano e consigliere delegato all'Ambiente, Roberto Mura, ha sottolineato l'importanza del lavoro di squadra tra istituzioni, enti, attività economiche, associazioni e cittadini per la riqualificazione e la valorizzazione della laguna di Santa Gilla. Attraverso questo processo partecipativo, si stanno gettando le basi per la creazione di un Contratto di Laguna, uno strumento di partecipazione e governance che consentirà una valorizzazione concreta della laguna, trasformandola in una risorsa non solo ambientale ma anche turistica ed economica.