DORGALI. "Alla luce di quanto accaduto, crediamo sia necessario attivare quanto prima il "piano straordinario di sorveglianza rischio introduzione peste suina africana in cui è prevista una serie di azioni atte ad informare e sensibilizzare le persone provenienti dalla penisola". È la richiesta avanzata dall'associazione Caccia Pesca e Tradizioni Sardegna, che scrive al governatore Christian Solinas e all'assessore alla Sanità Carlo Doria, in seguito alla scoperta di un focolaio di peste suina, appartenente al genotipo 2, in un allevamento di Dorgali (QUI LA NOTIZIA).
"Anche l'associazione che rappresento ha fornito al piano di "azione 2023/2024" dei suggerimenti utili per evitare possibili introduzioni del virus da parte del mondo venatorio", si legge sulla nota firmata dal presidente regionale dell'associazione Marco Efisio Pisanu.
"Nel complimentarci per la tempestività dell'azione sanitaria e messa in sicurezza dell'allevamento di Dorgali ci chiediamo, non senza preoccupazione, quali siano le dinamiche che hanno dato origine al focolaio", continua.
"La scrivente associazione, in ottemperanza all'accordo firmato tra l’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna 'G. Pegreffi' e quale unità operativa nel progetto di sorveglianza passiva, comunica che oltre a proseguire la ricerca delle carcasse previste dall'accordo di cui sopra (genotipo 1), ha tempestivamente attivato l'unità operativa per la ricerca di eventuali carcasse di cinghiale nel territorio comunale di Dorgali.
Qualora sia confermata l’ipotesi di contagio attraverso l’introduzione di una partita di cane infetta extraregionale, chiediamo che si attivino immediatamente tutte le procedure per evitare che vengano introdotti in Sardegna prodotti che possano contaminare il nostro patrimonio suinicolo e faunistico (cinghiale). Il mondo venatorio sardo, con abnegazione, grande responsabilità e senso di appartenenza, continuerà a collaborare, ma chiediamo altrettanta serietà e attenzione da chi ci rappresenta a livello istituzionale", conclude.