SANLURI. Una lettera aperta al Consiglio Comunale di Sanluri, per chiedere di fare pressione sul Consiglio regionale per aprire un confronto con le comunità locali e individuare le aree idonee per le rinnovabili. È tutto scritto in un documento inviato dal comitato di Sanluri Su Entu Nostu (LINK) protagonista delle ultime battaglie nel paese per difendere il territorio dai progetti di impianti eolici sulle colline della Marmilla. Due sere fa un'assemblea pubblica in piazza a cui hanno partecipato tanti cittadini per dire no alla speculazione energetica.
"Negli scorsi giorni i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale hanno assicurato al nostro Comitato e alla comunità sanlurese l’impegno a difendere il territorio dalla minaccia della speculazione energetica", scrive il comitato, "Per questo motivo chiediamo il vostro intervento urgente prima dell'interruzione per le vacanze estive".
"Le nuove richieste di connessione da parte di grandi multinazionali (Sorgenia, Enel Green Power) rispettivamente per 8 e 12 torri eoliche", si legge nel documento, "interessano ancora una volta il nostro territorio e il nostro Comune in particolare. Considerato che occorrerà opporsi ancora una volta alla prepotente invasione, vi chiediamo di “allertare" gli uffici per monitorare il sito del Ministero e attivare immediatamente tecnici e avvocati per inviare le osservazioni necessarie a corredo di un parere decisamente negativo".
"Alla luce del decreto del Governo Italiano in fase di pubblicazione, che assegnerebbe alla Sardegna una quota di rinnovabili (6 gigawatt al 2030) e imporrebbe alle Regioni di legiferare per l'individuazione dei siti idonei e non idonei entro 180 giorni dalla pubblicazione del Decreto, questo Consiglio Comunale chiede con forza al Consiglio Regionale", questa la proposta, "di approvare una legge urgente per una moratoria delle connessioni; - di attivare un confronto con il sistema delle autonomie locali e comitati di cittadini per la individuazione delle aree idonee ad ospitare le rinnovabili; - di stanziare adeguate risorse finanziarie del bilancio della Regione per la promozione e il finanziamento delle comunità energetiche e per lo studio di PAES (piani d'azione per l'energia sostenibile) intercomunali per la creazione di distretti energetici rivolti al settore pubblico e a quello privato per l'utilizzo sostenibile delle risorse dei territori. La Sardegna ha bisogno di un fronte comune che la difenda dagli attacchi speculativi e occorre che ognuno svolga al meglio il proprio ruolo, sia nelle Comunità che nelle Istituzioni. Come Comitato ci rendiamo disponibili a collaborare con l'Amministrazione Comunale che vorremmo in prima fila nella lotta contro ogni speculazione".
- Redazione