ORISTANO. È iniziata oggi con la messa a dimora di 400 piante nell’area di Santa Barbara a Scano di Montiferro, la prima fase del progetto “Acqua contro il fuoco”, pensato per contribuire alla rinascita dell’ecosistema del Montiferru, colpito dal terribile incendio del 2021. Allora le fiamme investirono circa 20mila ettari di boschi, oliveti e pascoli distruggendone oltre 13mila. Entro la fine del 2023 il progetto solidale prevede la messa a dimora di 4200 piante endemiche così da ripristinare la preziosa biodiversità tipica di questa zona della Sardegna.
Il progetto è stato presentato alla stampa e ai media locali in occasione di un evento tenutosi oggi in località Santa Barbara, nelle campagne di Scano di Montiferro, durante il quale sono intervenute le rappresentanze del Comune di Scano, dell’Associazione Montiferru e dei due partner di Acqua Smeraldina e del Gruppo Abbi.
“L’azione si inserisce in un più ampio intervento di valorizzazione dell’area di Santa Barbara, e quindi di rifacimento della chiesa andata distrutta dall’incendio del 2021 e di potenziamento turistico di tutto il sito che insiste sull’antico insediamento di “Su Lopu”. Un sito prima nuragico, poi romano e infine altomedievale”. Così il sindaco di Scano di Montiferro, Antonio Flore Motzo.