In Sardegna

Restituite 300 schede elettorali per protesta, la rabbia dei paesi del Nuorese

Fonni-

FONNI. Trecento schede elettortali riconsegnate oggi a Fonni. Trecento cittadini che con questo gesto, durante un'assemblea (hanno partecipato anche rappresentanti di Sarule, Orgosolo, Desulo e altri paesi della zona) hanno voluto dimostrare di essere stufi.  Non solo pastori e agricoltori, ma anche medici, commercianti e appartenenti a altre professioni. Schede non linde ma timbrate tante volte: significa che in passato coloro che hanno compiutom l'atto dimostrativo hanno partecipato attivamenmte alle elezioni. "Un campanello che dovrebbe allarmarci tutti", spiega il sindaco di Fonni Daniela Falconi: "Qui non si piange miseria. Non si chiede assistenza. Le schede consegnate "sono piene" di timbri ed evidenziano che nessuno è mai venuto meno al suo diritto di esprimere il voto. Anzi!  Il gesto è simbolico, forte. Ma dovrebbe far riflettere.  Lo ribadisco: può benissimo non essere condiviso e a me personalmente, per il valore altissimo che do al diritto di voto mette un malumore grande. Ma non lo vivo come una resa o come qualcosa che ostacola la democrazia. Lo vivo come un campanello, forte, che dovrebbe allarmare tutti.  Ognuno di loro, mi auguro, da qui al 4 marzo, ci ripensi.  Ma non perché ha ottenuto una qualsivoglia promessa.
Dal mondo delle campagne il messaggio forte che parte è non solo una serie di richieste precise che hanno a che vedere con ritardi e burocrazia che stanno mettendo in ginocchio decine e decine di imprese ma un insieme di riflessioni sulle filiere, sulle reti, sulla sopravvivenza dei paesi".