CAGLIARI. Sarà presentato in anteprima assoluta martedì 2 maggio al Trento Film Festival il film “L’Ombra del Fuoco - S’umbra ‘e su fogu” del regista cagliaritano Enrico Pau. L’opera è stata segnalata anche dal Muse - Museo della Scienza di Trento tra i film che all’interno dell’intero programma del Trento Film Festival, dal Concorso alle sezioni parallele, rimandano all’Antropocene e contribuiscono alla riflessione sul tema, ovvero la più grande transizione socio-ecologica nella storia del pianeta Terra.
All’indomani del gigantesco incendio che nel luglio 2021 ha devastato la zona del Montiferru (Sardegna), il film ha seguito per un anno – con una piccolissima troupe di giovanissimi - le stagioni del fuoco, ascoltato le voci, sentito i canti, assistito, dopo il dolore, al miracolo della natura che rinasce. Così, dopo l’estate è arrivata l’acqua, poi il vento dell’autunno, quindi la neve di novembre, e poi l’inverno gelido, e poi la Pasqua del fuoco, il venerdì santo della Passione.
“Considero la realizzazione del mio documentario come un atto di resistenza a qualcosa alla quale non posso e non voglio rassegnarmi – afferma il regista Enrico Pau - la stupidità, la miopia degli umani in questo momento della nostra presenza devastante su questo pianeta”. Dentro i riti della Settimana santa, Pau ha scoperto la bellezza struggente dei canti de Sos Cantores (i cantori del coro di Cuglieri) che hanno una parte fondamentale nel documentario, fin dall’estate quando hanno cantato in mezzo alla foresta bruciata i versi di un sonetto di un poeta sardo. Il film diventa così un accurato diario di quanto è accaduto, tra le immagini e le interviste, i racconti e il pianto di chi in mezzo ai roghi ha perso tutto, compresa la memoria di un passato distrutto dal fuoco e che non può tornare.
L’opera è prodotta da Lucrezia Degortes per l’associazione culturale Arvèschida, co-produttore Isre - Istituto superiore regionale etnografico, produttori associati Antioco Floris per l’Università degli studi di Cagliari - Laurea magistrale in Produzione Multimediale, Dipartimento di Lettere, lingue e beni culturali e Hortus Botanicus Karalitanus, e si avvale della consulenza scientifica di Gianluigi Bacchetta. Gli autori dei testi sono Enrico Pau, Ettore Cannas, Alberto Capitta, Alessandro De Roma, Mauro Tetti, mentre la traduzione dei testi in sardo e la voce narrante è di Giuseppe "Bosco" Falchi. (In basso una clip estratta dal documentario)