CAGLIARI. "Il silenzio che in Ateneo si è determinato sulle conseguenze di quegli eventi per le politiche della sicurezza e in
generale per quelle dell’organizzazione accademica è incomprensibile". Così la Flc Cgil in una nota sul crollo avvenuto lo scorso 18 ottobre all'Università di Cagliari.
"Allargare il dibattito e avviare un dialogo che coinvolga tutta la comunità accademica sulla vita dell’ateneo, le problematiche della didattica, l’organizzazione e la fruibilità degli spazi e la sicurezza: è il senso della richiesta di convocazione straordinaria del Senato accademico avanzata dal segretario regionale Flc Cgil Manuel Usai al rettore dell’Università di Cagliari e agli stessi componenti del Senato.
La proposta arriva in un momento delicato che, a maggior ragione, secondo il sindacato richiede una riflessione collettiva e trasparente che vada oltre il grave fatto accaduto lo scorso 18 ottobre, quando è crollato l’edificio in via Trentino. Su questo punto d’altronde, si attendono gli esiti dell’inchiesta della magistratura e il segretario regionale afferma di “comprendere l’ovvio e dovuto riserbo dei vertici sugli specifici fatti accaduti”.
La Flc Cgil rileva infatti che soltanto l’assemblea degli studenti ha intercettato questa incoerenza, diffondendo un volantino in cui ha posto alcune domande e qualche proposta. In generale, allargando lo sguardo a quanto sta avvenendo sul fronte nazionale, il segretario richiama l’attenzione sul ruolo svolto dal neo ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara come relatore della riforma Gelmini: “Attraverso la legge 240/10 - scrive Manuel Usai - è avvenuta la violenta deprivazione dei poteri istituzionali del vecchio Senato accademico quale organo politico rappresentativo delle Università”.
Gli anni delle lotte contro quella riforma furono anche gli ultimi nei quali l’ateneo diede prova di dialogo e discussione proprio attraverso lo strumento del Senato accademico. Ed è anche per questo che al rettore va oggi l’invito a convocarlo in forma straordinaria, per stimolare nuovamente un confronto fra i soggetti che fanno parte della comunità universitaria - docenti, studenti, personale amministrativo - e magari tracciare un percorso di crescita condiviso per il futuro.