CAGLIARI. "Il centro trapianti midollo osseo Ctmo, con le sue camere sterili, rappresenta quasi un reparto fantasma, mentre le liste della Tac e delle Rmn pare siano state aperte ai pazienti adulti, limitando di fatto l’accesso a quelle pediatriche, proprie istituzionali". La denuncia arriva dalla Fials di Cagliari, che riporta segnalazioni che - dicono - "hanno in comune un progressivo indebolimento delle prestazioni sanitarie erogate ai piccoli cittadini ed alle loro famiglie".
"Uno dei fiori all’occhiello è sempre stato il centro trapianti midollo osseo CTMO", comincia la nota dei sindacalisti, "con le sue camere sterili, che risulta spesso chiuso per lunghi periodi dell’anno, e la sua inattività è accompagnata dalla ridistribuzione del personale di assistenza in altri reparti, ma con la struttura che continua ad essere pienamente attiva dove tutto funziona senza essere utilizzato, quasi a rappresentare un vero e proprio reparto fantasma, tranne che nel costo sostenuto dalla collettività".
"Lo stesso piano, il quinto, oltre che il Ctmo ospita anche la struttura della oncoematologia - si legge - che per far fronte alla continua richiesta di posti letto, assolutamente insufficiente in relazione alla aumentata quantità di pazienti affetti da patologie oncoematologiche, ricorre ai posti letto della clinica pediatrica ospitata al sesto piano anziché riaprire il Ctmo, creando altresì un notevole disagio alle capacità operative di tutto il personale di assistenza. Perché in merito non creare un unico reparto, più funzionale, così da avere un’ottimale attività lavorativa sia dal punto di vista organizzativo che da quello professionale, per una migliore gestione e continuità dell’assistenza nei confronti dei piccoli ospiti?".
"Un altro giro di posta è rappresentato dalle carenze generate dal Cup, con ancora in funzione quello dell’Arnas Brotzu e non quello della Asl 8 Cagliari - attacca la Fials - Allo stato attuale parrebbe infatti che le liste delle TAC e delle RMN siano state aperte ai pazienti adulti, limitando di fatto l’accesso a quelle pediatriche, proprie istituzionali, generando un allungamento delle liste d’attesa e non un suo abbattimento, con tutto il disagio che si ripercuote nella sua interezza sul servizio di radiologia, il tutto a palese danno dei suoi piccoli pazienti! Ci si domanda come sia possibile che una perla della sanità sarda, spesso alle cronache per la sua eccellenza e grande capacità professionale di tutto il personale sanitario ivi operante, sia in questa situazione di disorganizzazione organizzata. In tali condizioni non può che essere innegabile il fatto che il personale medico, infermieristico ed oss, si senta palesemente abbandonato al suo destino, dove la sua elevata professionalità viene di fatto quotidianamente sacrificata all’altare di non si sa quali interessi che non siano quella dei pazienti. Siamo sicuri che sia tutto dovuto al continuo rimpallo della struttura tra l’Azienda Arnas Brotzu e l’Azienda Asl 8 Cagliari, col suo “dentro o fuori” una rispetto all’altra?".
- Redazione