In Sardegna

Ristoratore morto a Cagliari, oggi l'autopsia per chiarire le cause del decesso

Antonello-Spissu

CAGLIARI.  Si è svolta oggi, mercoledì 18 maggio 2022, l’autopsia sulla salma di Antonello Spissu, il noto ristoratore cagliaritano sulla cui prematura scomparsa, a 63 anni, la Procura cittadina ha aperto un procedimento penale, per ora contro ignoti, per omicidio colposo in ambito sanitario dopo l’esposto presentato dalla moglie Patrizia che, tramite il responsabile della sede di Cagliari, dott. Michele Baldinu, si è rivolta a Studio3A- Valore S.p.A., società specializzata livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
Il Pubblico Mistero titolare del fascicolo, il dott. Andrea Massidda, stamani ha conferito l’incarico di effettuare l’esame per chiarire le cause del decesso, avvenuto il 12 maggio al Policlinico di Monserrato, ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari al medico legale dott. Roberto Demontis, che ha proceduto a seguire alle operazioni peritali. Data l’estrema complessità del caso, tuttavia, per avere delle risposte complete bisognerà attendere l’esito degli esami istologici sui campioni prelevati e l’attenta disamina di tutte le cartelle cliniche, e quindi il deposito della perizia da parte del Ctu.

A spingere la moglie a presentare denuncia querela alla stazione dei carabinieri di Monserrato e a rivolgersi Studio3A, che sta acquisendo tutta la documentazione medica disponibile per sottoporla ai propri esperti, le numerose vicissitudini ospedaliere toccate al marito, già in partenza un paziente fragile in quanto affetto da diabete, dopo l’ictus cerebrale che l’aveva colto il 31 gennaio di quest’anno. In primis il contagio da Covid-19 contratto mentre era ricoverato all’ospedale. Il sessantatreenne, dopo circa un mese di ricovero nel reparto di Rianimazione del Brotzu di Cagliari, si era ripreso ed era stato trasferito in Neurologia ma è qui che ne è emersa la positività. Una “complicanza” che non l’ha certo aiutato, anzi: ha subìto diverse crisi respiratorie, è stato spostato nel reparto di “Medicina 1” e, non riuscendo a negativizzarsi, trasferito nel reparto infettivi dell’ospedale Santissima Trinità, dov’è rimasto un altro mese.

Ma il suo calvario non è finito lì perché, una volta ottenuta finalmente la negativizzazione, in aprile Spissu è stato nuovamente trasferito nella clinica San Salvatore di Cagliari per la riabilitazione, soprattutto agli arti, vista la carente mobilità causata dall’ictus e acuita dal Covid. E qui sono iniziati subito numerosi problemi a livello di assistenza. 

Timori che si sono trasformati presto in amara realtà all’alba del 12 maggio, dopo che pure il giorno prima il medico di turno della clinica aveva riferito alla moglie che il marito era stabile e respirava autonomamente. Dalla San Salvatore alle 4.45 hanno riferito ai familiari che durante la notte Spissu aveva accusato una grave crisi respiratoria e che l’avrebbero trasferito d’urgenza al Santissima Trinità. Un’ora e un quarto dopo, alle 6.07, la seconda terribile telefonata, che ha comunicato alla famiglia di chiamare il Policlinico di Monserrato dove il sessantatreenne era deceduto, al pronto soccorso.