In Sardegna

Cagliari, Tfr anticipato e tasche piene per l'ex segretario generale indagato

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CAGLIARI. Luca Camurri se ne va con il portafogli pieno: incassa subito metà del Tfr, anche se la legge dice che devono trascorrere almeno 24 mesi dalla fine del contratto prima di vedere un centesimo. Ma tanto non c’è sanzione, quindi alla Camera di commercio di Cagliari hanno deciso: passi all’incasso il segretario generale che se n’è andato il 30 novembre, indagato - con altri tre, tra i quali l’ex presidente Giancarlo Deidda – , in perenne lite con il personale, protagonista di una stagione calda finita tra Procura della Repubblica e della Corte dei conti.

Non un premio, certo: Camurri il 21 novembre ha chiesto l’anticipo del dovuto (il suo stipendio ammontava a più di 100 mila euro lordi l’anno) “per importantissimi e gravissimi problemi di carattere personale e familiare”. Domanda reiterata il 4 dicembre. Da Cagliari hanno chiesto cosa fare a Unioncamere. Che si è espressa, ma senza sciogliere il dubbio. Nel parere si legge che la necessità di far trascorrere i 24 mesi “configura un obbligo per il quale non si prevede una correlata sanzione e che, in assenza di diverse espresse indicazioni, proprio perché scritto nell'esclusivo interesse dell'ente debitore, tale obbligo dovrebbe poter essere, almeno entro certi limiti, ricondotto nella disponibilità dell’ente stesso”. Quindi la giunta camerale guidata da Maurizio De Pascale ha dirottato la decisione sugli uffici, gli stessi diretti fino al 30 novembre dallo stesso Camurri.

Nell’atto che dà il via libera si fa espresso riferimento alle disavventure giudiziarie dell’ex segretario generale. In sintesi: i tempi della giustizia sono lunghi e vanno oltre i 24 mesi, se poi dovesse essere condannato possiamo pur sempre recuperare l’eventuale maltolto. Quindi, è la conclusione, via libera all’erogazione di metà del Tfr. Con due anni di anticipo.