In Sardegna

Punto nascite chiuso a Lanusei: "È il medioevo triste della sanità"

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LANUSEI. "Il 16 di febbraio chiude. Il giorno successivo riapre, o meglio, fa finta di riaprire. Poi chiude di nuovo. Insomma, un servizio essenziale che funziona a singhiozzo". Così il consigliere regionale del Pd Salvatore Corrias sull'emergenza del Punto Nascita del presidio ospedaliero di Lanusei, la cui chiusura costringe le mamme della zona a fare un parto "in trasferta".
Corrias attacca la Giunta Solinas: "Crede davvero, questa Giunta, che la cronica mancanza di medici possa giustificare un fatto di tale gravità? Crede davvero, questa Giunta, che il bonus natalità di 600 euro al mese possa risolvere il problema dello spopolamento dei piccoli paesi quando per nascere si deve andare in città? Io credo di no. Io credo che si stia sbagliando tutto, su tutta la linea. Dati alla mano". 

"Seicento euro al mese per cinque anni, messi insieme, sono 36.000 euro, tanti quanti, se moltiplicati per tutte le famiglie che vorranno far nascere in casa i propri figli, sarebbero sufficienti a reclutare i medici che non ci sono. Sarebbero un grande investimento sociale, se solo questa Giunta ne assumesse contezza e coscienza".

"Le mamme di Tertenia, di Lanusei, di Ilbono, di Elini e di Cardedu, le mamme dell’Ogliastra tutta, e con loro i babbi, oggi in aperta protesta, sarebbero grate se quel diritto di nascere venisse riconosciuto e finisse, una volta per tutte, il medioevo triste della sanità. Io, che babbo non sono, ma che ho a cuore la nostra terra e il futuro dei suoi figli, faccio mio, profondamente mio, il loro grido, e assicuro il mio impegno, di protesta e di proposta, affinché non si debba continuare a nascere in trasferta".