In Sardegna

Cannabis legale in Sardegna, lo stallo dopo le promesse: “Decidere subito in Consiglio regionale"

CAGLIARI. Sono passati quasi tre mesi mesi da quando i canapicoltori hanno incontrato i capigruppo del consiglio regionale dopo una protesta sotto il palazzo di via Roma. I coltivatori di canapa sativa in quell’occasione hanno chiesto un appoggio pratico a un settore che nell'Isola ha grandi potenzialità. Limitate però se si pensa ai sequestri e all’assenza di una legge regionale in materia. In commissione Attività produttive è anche stato approvato un testo unificato che sostiene la filiera. 

Ma nonostante gli impegni presi nel corso di quella riunione, nulla è stato fatto. “Abbiamo presentato una richiesta di convocazione urgente alla commissione Attività produttive per incontrare ancora una volta i rappresentanti delle Associazioni di canapicoltori”, dice il capogruppo di Leu Daniele Cocco, “è necessario e urgente risolvere le gravi problematiche e criticità relative alla coltivazione, trasformazione, commercializzazione ed utilizzo della canapa industriale in Sardegna”.

Il capogruppo di Leu, insieme al collega Eugenio Lai, ha ricordato le potenzialità del settore. “Negli ultimi anni” spiega Cocco, “si è sviluppato un forte interesse verso la coltivazione della canapa industriale se si pensa anche ai diversi utilizzi a cui la pianta si presta quali quelli legati all’industria alimentare, tessile, cosmetico, della bioedilizia e bioenergia”.

Rimane l’incognita del quadro normativo. “È necessario fare chiarezza per un settore produttivo che può portare lavoro e benessere alla regione, in cui molti imprenditori sardi, spesso giovani, hanno investito tempo e denaro. Gli imprenditori sardi si trovano fortemente penalizzati per la mancanza di una legge regionale a sostegno della filiera agroindustriale e agroalimentare della canapa, il testo unificato della proposta di legge approvato dalla V Commissione, non risulta ancora calendarizzato per la discussione in Aula”.