CAGLIARI. “La Regione attivi subito un tavolo permanente per la gestione delle malattie animali e per le calamità, come la devastante diffusione delle cavallette, che colpiscono le colture della Sardegna”. L’appello arriva da Confagricoltura Sardegna preoccupata dai dati che giungono dalle migliaia di aziende agricole e pastorali colpite in questi ultimi mesi dal dilagare della Blue tongue, nel comparto ovicaprino, e dalla presenza distruttiva delle cavallette in alcune aree dell’Isola.
“Il quadro di enorme sofferenza in cui versa oggi il mondo delle campagne regionale – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele – è dovuto a una mancata programmazione degli interventi preventivi che ci obbligano a rincorrere i problemi e a spendere ingenti risorse delle casse pubbliche. Se da un lato, sul versante della Lingua blu, ci siamo trovati di fronte a un ritardo, nei modi e nei tempi, dell’avvio della campagna vaccinale, dall’altro è stata sottovalutata la portata della nuova schiusa delle cavallette, che hanno falciato i campi distruggendo pascoli e future riserve foraggere degli allevatori. Questa situazione – ha proseguito – è la conseguenza di una non attenta valutazione dei fenomeni che si stavano sviluppando in alcuni territori dell’Isola. Se si fosse intervenuti rapidamente con cordoni sanitari, isolamento e contenimento delle realtà a rischio e con la precauzione massima nelle movimentazioni degli animali il quadro odierno sarebbe sicuramente diverso. Negli incontri tenuti questa estate con gli uffici regionali – ha concluso Mele – si era detto di partire già dall’autunno con una forte campagna vaccinale e di disinfestazione, ma a oggi non ci è stato comunicato ancora nulla su prossimi interventi in cantiere”. Confagricoltura Sardegna chiede inoltre di avere notizie sugli studi e le sperimentazioni che in passato aveva portato avanti l’Agenzia regionale Laore Sardegna per intervenire sul contenimento della circolazione del culicoide (l’insetto vettore della lingua blu che infetta gli animali).
Il tavolo permanente proposto da Confagricoltura prevede il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse che periodicamente, magari mensilmente, dovrebbero incontrarsi per fare il punto della situazione. Ecco che dovrebbero essere coinvolte, oltre a tutte le Organizzazioni agricole regionali di categoria, le Università con i propri rami di ricerca, l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, le Agenzie agricole Agris e Laore, le strutture sanitarie animali con le diverse Assl territoriali. Un luogo di confronto costante quindi in cui si possano prendere rapidamente le dovute decisioni per anticipare l’evoluzione delle criticità.
Oltre un terzo dei capi ovicaprini allevati in Sardegna, circa 1.058.271, risulta oggi interessato dall’ultima epidemia di blue tongue scoppiata questa estate. Il coinvolgimento riguarda le greggi che hanno avuto sintomi clinici, decessi, abbattimenti e restrizioni sanitarie. All’11 novembre sono 2944 i focolai attivi, 25.979 sono invece gli animali morti e 105.266 i capi con sintomi clinici in corso. I dati elaborati dall’Osservatorio epidemiologico veterinario regionale dimostrano un trend di crescita epidemiologico ancora in corso, con un aumento costante di centinaia di ovicaprini deceduti al giorno.
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