BUDONI. A qualcuno potrebbero sembrare dei simpatici animaletti. Ma le tre tartarughe recuperate nello stagno di Portu Ainu a Budoni dalle base operativa navale della Forestale di Siniscola sono una minaccia per l'ecosistema della Sardegna. Sono esemplari della specie palustre americana rachemys scripta spp., con carapace della lunghezza da 18 a 23 centimetri: una specie aliena inserita nell’elenco delle specie esotiche invasive.
Il recupero delle testuggini, effettuato non senza difficoltà da parte del personale forestale, ha una importanza rilevante nell’ambito della tutela dell’ambiente naturale e della salvaguardia della biodiversità. Questa specie – precisano i forestali - rappresenta, infatti, una grave minaccia per le tartarughe autoctone e in generale per le comunità acquatiche essendo predatrice di specie animali, tra cui insetti acquatici, crostacei, pesci e anfibi e nutrendosi anche di vegetazione acquatica; è stato riconosciuto inoltre il rischio per la salute umana. La Trachemys scripta è identificabile per la presenza di due evidenti macchie gialle a mezzaluna ai lati del capo. Sino a qualche tempo fa era liberamente commerciabile come animale da compagnia e la sua presenza è stata segnalata e localizzata anche in alcuni stagni della Sardegna, molto probabilmente dovuta ad esemplari detenuti da privati che sono stati rilasciati volontariamente o sfuggiti accidentalmente.
I tre esemplari sono stati consegnati al Centro di recupero della fauna selvatica di Bonassai, individuato come centro di detenzione e confinamento nell’ambito del piano di eradicazione della Trachemys scripta posto in essere dalla Regione.