In Sardegna

Il Pd: "Bene la Zes in Sardegna ma no alla lottizzazione con politici trombati"

Porto-canale

CAGLIARI. La Regione aggiorna Piano di Sviluppo Strategico del progetto di Zona Economica Speciale della Sardegna. "Ma venga usato per creare sviluppo, non come strumento di lottizzazione politica. L'errore più grande che Regione e Governo possano compiere, sarebbe proprio la politicizzazione delle ZES, anche attraverso la nomina di soliti volti noti, amici o amici degli amici, sconfitti nelle varie tornate elettorali da ricompensare con un posto di prestigio e un lauto stipendio, di cui già cominciano a circolare i primi nomi". In pole c'è quello di Salvatore Cicu, ex deputato e ex europarlamentare di Forza Italia. Lo sostengono i consiglieri regionale del  partito democratico in una nota. 

«Finalmente, con non pochi ritardi e perdite di tempo, la Giunta regionale ha approvato l'aggiornamento del Piano di Sviluppo Strategico del progetto di Zona Economica Speciale della Sardegna. Si tratta di un passaggio fondamentale per il futuro economico e sociale dell'Isola, che rischiava di essere compromesso dalla lentezza di questo esecutivo regionale», si legge.  «Grazie a questo strumento, al quale il Governo Conte-Bis e l'attuale esecutivo hanno dato l'accelerata decisiva, soprattutto nei mesi in cui a capo del ministero per il Sud e la Coesione Territoriale c'era l'attuale vice segretario Dem Giuseppe Provenzano, la Sardegna avrà la possibilità di ottenere una vera fiscalità di vantaggio che colmi le diseconomie derivanti dall’insularità» osservano i consiglieri Pd.  

«Come gruppo politico abbiamo sempre creduto nel grande potenziale delle Zes – spiegano Gianfranco Ganau, Valter Piscedda, Rossella Pinna, Cesare Moriconi, Piero Comandini, Salvatore Corrias, Giuseppe Meloni e Roberto Deriu -. Non a caso è con la Giunta Pigliaru che il piano strategico è arrivato per la prima volta sui tavoli del Governo nazionale. La nuova Giunta si è accorta un po' tardi dell'importanza di questo regime di fiscalità di vantaggio da attuare nei sei porti di Cagliari, Portovesme, Oristano, Porto Torres, Olbia e Tortolì-Arbatax. Uno strumento che potrebbe costituire una soluzione concreta e reale alla difficoltà di attrazione di capitali e investimenti nell'Isola e un impulso alle gravi crisi industriali presenti sul territorio, basti pensare, tanto per citarne una, alle vicende del Porto Canale. Meglio tardi che mai, ad ogni modo, sperando che da questo momento in poi la Giunta si adoperi con tutte le sue forze per completare al più presto le procedure necessarie».