In Sardegna

Altri otto pastori alla sbarra: "Basta repressione, la battaglia per il latte era legittima"

Latte-Sardegna

SASSARI. Altri otto pastori alla sbarra. Stavolta a Sassari. Le accuse: rapina, blocco stradale e danneggiamento. Ancora strascichi giudiziari dopo la azioni dimostrative della guerra del latte dei primi mesi del 2019. 

"In questi giorni si stanno svolgendo i processi, sempre più ravvicinati, in vari tribunali della Sardegna, con accuse di gravi reati per numerosi allevatori", si legge in una nota del movimento Pastori senza bandiere, animatore di quella protesta. "Dopo due anni pretendiamo che finalmente si riconosca la legittimità di quella rivendicazione, che anche nei momenti di maggiore tensione, è stata condotta senza cadere in atti violenti contro le persone. È necessario si riconosca il motivo che ha caratterizzato la protesta, una battaglia rivolta a garantire la giusta remunerazione del latte per gli allevatori ovini, settore portante di tutta l'economia sarda". 

I "Pastori senza bandiere" perciò respingono "con forza che si guardi la protesta dei lavoratori come un'attività criminosa da condannare e punire severamente. Le sacrosante ragioni di un'intera categoria aspettano ancora di essere adeguatamente tutelate e garantite, attraverso strumenti di contrattazione,  non invece represse con denunce e processi, che colpiscono ingiustamente i pastori e le loro famiglie".