In Sardegna

"Costretti a lavorare anche 15 ore al giorno": la protesta degli autotrasportatori sardi

scioperone
CAGLIARI. Contratti scaduti da 22 mesi, a rischio le ferie, la quattordicesima e i permessi retribuiti per un lavoro talvolta anche di 15 ore giornaliere. Così gli autotrasportatori della Sardegna oggi hanno deciso di protestare in tutti i porti dell’Isola (Cagliari, Porto Torres, Portovesme e Olbia) bloccando i tir.
L’adesione allo sciopero nazionale in Sardegna è stata di oltre l’80% per cento nelle prime due giornate (venerdì scorso e oggi) ed è previsto un nuovo stop per domani. Il settore attualmente coinvolge circa 6500 addetti, 2300 aziende di cui 1150 nel territorio di Cagliari.
"Siamo costretti a lavorare anche 15 ore, talvolta a dormire fuori casa - si lamenta un autotrasportatore che oggi ha deciso di protestare insieme ai suoi colleghi - non solo non ci riconoscono i nostri diritti, vogliono toglierci anche i pochi che abbiamo”.
"Il contratto è scaduto da 22 mesi, con le controparti pronte a cancellare ferie, mensilità come la quattordicesima e permessi retribuiti", hanno spiegato i segretari regionali responsabili del settore merci e logistica Massimiliana Tocco (Filt Cgil) e Corrado Pani (Fit Cisl) aggiungendo che "il settore è in difficoltà anche a causa della concorrenza sleale di imprese che non applicano il contratto nazionale, un fenomeno al quale occorre rispondere con forza, anche garantendo la corretta applicazione del contratto merci e logistica, per restituire a tutti i lavoratori le stesse tutele".
L’appuntamento per domani è dalle 6 in poi al varco doganale del porto di Cagliari, dalle 8 alle 10 al porto industriale di Olbia, dalle 7 e 30 alle 11 e 30 a Porto Torres, dalle 7 alle 10 a Portovesme.