In Sardegna

Riforma dello staff della presidenza, legge in aula tra le tensioni

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CAGLIARI. Il Consiglio regionale ha votato in Aula il passaggio agli articoli della riforma dello staff della presidenza tra le tensioni. Domani alle 12 si riunisce la commissione per l’esame degli emendamenti. Alle 17, invece è prevista la seduta del Consiglio. 

L’Aula ha votato favorevolmente il passaggio agli articoli (Votanti 50, sì 31, no 19). 

La riforma è stata bocciata dall’opposizione, Progressisti e Pd si oppongono con fermezza. 

La seduta è stata aperta dal presidente Pais che, dopo le formalità di rito, ha dato la parola al capogruppo del Pd Gianfranco Ganau per la prosecuzione della discussione generale sul Dl n.107 “Norme urgenti per il rilancio delle attività di impulso, coordinamento ed attuazione degli interventi della Giunta regionale e di riorganizzazione della Presidenza della Regione”. 

Il capogruppo del Partito Democratico, in apertura del suo intervento, ha stigmatizzato l’assenza in aula durante la discussione dell’assessore agli Affari Generali parlando di “sgarbo istituzionale”. Poi è entrato nel merito della proposta contestandola nei contenuti: “Non affronta le vere emergenze come la sottrazioni delle funzioni agli enti locali”. 

Bocciata su tutti i fronti anche la proposta di riorganizzazione della Regione che “non risponde ai principi di economicità, efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione”. Secondo Ganau, il disegno di legge “è un provvedimento inopportuno per il momento storico che stiamo affrontando, l’unico suo obiettivo è l’accentramento dei poteri nelle mani del presidente della Regione, c’è un evidente squilibrio di poteri, è un commissariamento degli assessorati che risponderanno direttamente al presidente”. 

Esagerato, secondo l’esponente della minoranza, anche il costo dell’operazione: “Sei milioni di euro per lo staff della presidenza sono il doppio da quanto stanziato per le attività culturali e sportive”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo dei progressisti Francesco Agus che ha così risposto all’appello al dialogo rivolto in mattinata alle opposizioni dal collega Stefano Tunis: “Questa legge non si può migliorare, è sbagliata dal primo all’ultimo articolo – ha affermato Agus – l’unica possibilità di confronto ci potrà essere solo se si stralciano tutti gli articoli a partire dal quarto e si riporta la legge in Commissione per confrontarsi sui primi tre articoli per una seria riforma della Regione”. Per Agus, il testo in discussione è “irricevibile”: “In questo momento storico il provvedimento portato in Aula non fa che aumentare le distanze tra le forze politiche contrariamente a quanto succede a livello nazionale. La gente chiede altro. Occorre dare risposte alle categorie in crisi, occuparsi della campagna vaccinale contro il Covid 19, approvare il bilancio della Regione”.

Il capogruppo dei Progressisti ha poi insistito sull’emergenza sanitaria causata dalla pandemia: “La situazione è grave, i contagi crescono e le vaccinazioni non decollano. Il secondo hub di Cagliari inaugurato dal generale Figliuolo è destinato a essere ridimensionato per l’emergenza in cui si trovano gli ospedali Covid. Di questo occorrerebbe occuparsi. La cosa che più dispiace – ha concluso Agus – è che in questi mesi a essere sul banco degli imputati sarà l’intera autonomia regionale”. 

Il presidente Pais ha quindi dato la parola all’assessore agli Affari Generali Valeria Satta che ha difeso il provvedimento: “La ratio della legge è riorganizzare la struttura amministrativa della Regione che, mai come oggi, ha bisogno di essere rinnovata. Il Disegno di Legge è stato approvato dalla Giunta prima della pandemia. L’emergenza sanitaria ha chiarito, si pensi alla gestione degli interventi del Recovery Plan, che questa riforma è quanto mai attuale  e necessaria. La riorganizzazione degli staff della presidenza consentirà alla Regione di funzionare meglio e di dare risposte più efficaci. Non c’è più tempo per aspettare, la Regione deve essere più veloce nelle decisioni ed efficace nell’attuazione degli interventi. Il solo scopo è quello di dare servizi più efficienti ai cittadini”.

Chiusa la discussione generale, il presidente Pais ha messo in votazione il passaggio agli articoli. Per dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere di Leu Eugenio Lai che ha annunciato il suo no al provvedimento: “La Regione non ha bisogno di posti di sottogoverno o di staff per dare risposte ai cittadini – ha detto Lai – parlate di innovazione ma l’unico risultato sarà un ritorno al vecchio con la nomina fiduciaria dei consulenti”.

Voto contrario ha annunciato anche il consigliere del M5s Alessandro Solinas: “La Giunta non si pone il problema di attirare i nuovi giovani. È una riforma medievale – ha detto Solinas – non c’è alcuna volontà di innovazione”.

Giudizio negativo anche da parte di Rossella Pinna (Pd): “La Giunta non si rende conto di che periodo stiamo vivendo. I dati Aspal dicono che la disoccupazione è al 27%, gli inattivi sono al 28%. La mancanza di lavoro colpisce i giovani e le donne più di altri. E voi cosa proponete? La possibilità di moltiplicare a dismisura il conferimento di incarichi fiduciari”.

Per Maria Laura Orrù (Progressisti): “Questa legge non doveva arrivare in aula,  oggi ancora di meno per il momento che stiamo vivendo. Il tempismo non è il vostro forte, le priorità sono altre come occuparsi della campagna vaccinale. Anziché prevedere poltrone d’oro pensate a dare una sedia a chi aspetta per ore in fila per ricevere il vaccino contro il Covid 19”. 

Voto contrario ha anticipato anche Francesco Agus a nome di tutto il gruppo dei Progressisti: “Questa legge sarà percepita come un provvedimento inaccettabile – ha  detto Agus – l’assessore non ha tenuto conto di nessuna delle sollecitazioni della minoranza. La sua è stata una descrizione della proposta della Giunta all’acqua di rose. Questo provvedimento farà la stessa fine degli altri impugnati dal Governo. I primi tre articoli non saranno mai attuati. Riuscirete solo a fare qualche nomina». 

Per Desirè Manca (M5S) in Consiglio si parla oggi “solo di poltrone”. Rivolta all’assessore agli Affari Generali ha aggiunto: “Lei ha molto coraggio, dice che il Dl è stato approvato prima della pandemia. Ma l’emergenza Covid ha cambiato il mondo non solo la Sardegna. Si è accorta di questo cambiamento? I sardi sono disperati e non riescono più ad andare avanti”.

Il consigliere Roberto Li Gioi ha attaccato l’assessore Satta: “Per la prima volta sentiamo la sua voce. È venuta in aula a leggere un compitino, una scena patetica. Questa è una legge che mira a dare prebende ad amici e parenti mentre i sardi sono disperati”.

Bocciatura senza mezzi termini da parte del consigliere Massimo Zedda: “L’assessore non conosce ciò che ha letto in aula – ha affermato Zedda – continuate a farvi scrivere i testi dai vostri consulenti che non conoscono i principi fondamentali del nostro ordinamento”.

Voto contrario ha annunciato anche Salvatore Corrias (Pd): “Non ci ha convinto l’enfasi del consigliere Tunis figuriamoci se ci convince la retorica dimessa dell’assessore Satta. Continuare a richiamare la condizione di insularità della Sardegna ci lascia perplessi. L’essere un’Isola non giustifica questo mostro giuridico”. 

Roberto Deriu Pd ha chiarito le sue intenzioni di voto: “Ho detto no al riassetto territoriale della Regione, mi sono opposto alla proliferazione delle Città Metropolitane. Anche oggi mi oppongo alle proposte che non mi convincono. Questo è un tentativo di rivoluzionare la Regione che si concretizza però in un provvedimento non adeguato a questa volontà”.

Laura Caddeo (Progressisti) ha ribadito l’inopportunità e l’inadeguatezza della proposta: “Ciò che più mi colpisce è l’approccio divisivo nei confronti dei lavoratori e dei dirigenti degli assessorati, dipinti come personaggi che remano contro o come incompetenti. La Giunta ha la sindrome da ‘Schettino’, si abbandona la scialuppa per salire su un panfilo da sei milioni di euro”. (Psp)   

Dopo l’on. Caddeo ha preso la parola il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, che ha detto: “È palese il vostro giudizio negativo sull’esperienza attuale e non funzionerà quel meccanismo che state mettendo in piedi. Non migliorerà la qualità e la velocità della produzione legislativa. E non è una giustificazione il fatto che il provvedimento sia stato concepito prima della pandemia? Che classe politica è quella che non si rende conto di cosa sta succedendo anche nella società sarda? Sembrate fuori dal mondo: uscite da qua e sentirete soltanto disperazione”. 

Per la maggioranza ha preso la parola Giorgio Oppi (Udc): “Vi siete dimenticati delle poltrone da 175mila euro che avete fabbricato voi? Avete detto sciocchezze in commissione e avete inventato numeri, perché siete scarsi. Ci sono dipendenti a partita di giro, perché costano zero. Cominciate a dire le cose. Questa legge deve essere modificata e lo sarà ma certo la macchina della Regione non funziona così com’è oggi”.

Anche l’on. Giovanni Satta (Psd'Az) ha risposto indirettamente alle critiche dell’opposizione: “Non accetto che non vengano date risposte agli imprenditori che in questo momento stanno patendo più di tutti la crisi derivante dalla pandemia. E noi con questo governo regionale abbiamo fatto più provvedimenti a loro favore di quanti siano stati fatti dagli altri governi regionali”.

Il presidente Pais ha comunicato la sospensione della seduta per consentire alla commissione l’esame degli emendamenti. I lavori dell’Aula riprenderanno domani alle 17.