In Sardegna

Il Psd'Az al governo: "Sbloccare subito l'export di carne di maiale"

 

CAGLIARI. La peste suina sembra solo un brutto ricordo, è sparita da due anni. Ma l’esportazione soprattutto degli insaccati rimane al palo. Per questo il gruppo del Partito Sardo D’azione ha deciso di rivolgersi al Governo centrale per richiedere di intervenire e chiedere a Bruxelles di sbloccare l’export che dura dal 1978. Un problema che riguarda non poche aziende, circa 15mila nell’Isola, di cui 285 familiari, per un totale di 190mila suini. E li costringe a fare i conti solo con la commercializzazione dei prodotti all’interno dei confini regionali.

“Noi abbiamo debellato la peste suina dagli allevamenti suini”, dice Piero Maieli, consigliere regionale del Psd’Az, “il Governo dovrebbe chiedere alla Comunità Europea perchè non possiamo esportare i nostri prodotti”. E sono soprattutto coloro che producono insaccati e il maialetto a pagarne le spese. “I prodotti che fanno appassionare i turisti”, aggiunge Maieli, “quindi le aziende non possono crescere e non possono svilupparsi, c’è solo l’autoconsumo”. E non possono neanche recuperare il reddito che viene a mancare in un periodo durante il quale bisogna fare i conti con le ristrettezze economiche prodotte da una pandemia.

“Per un territorio devastato economicamente come il nostro, sarebbe necessario un intervento da parte del governo nazionale”, ha aggiunto il consigliere del Psd’Az Stefano Schirru. Il capogruppo Franco Mula tira in ballo anche l’assessorato competente della Regione: “La Commissione Europea ha preso atto di ciò che ha classificato la Commissione competente, ovvero, Sardegna zona quattro, ad alto rischio. Non abbiamo capito quali siano gli errori e perché siamo in questa situazione, chiederemo all’assessorato di chiedere un appuntamento quanto prima, con la speranza di essere ascoltati”. Dario Giagoni, consigliere della Lega, dice che “le aziende si sono messe in regola, meritano di lavorare”.