In Sardegna

Porto Canale e Eni, doppia protesta a Cagliari: 450 lavoratori a rischio

 
CAGLIARI. Due piazze e due proteste, con un’unica paura: perdere il posto di lavoro. E in ballo ci sono 450 persone di due aziende diverse. E se da una parte ci sono i lavoratori di Porto Canale che hanno fatto sentire la loro voce davanti a Villa Devoto, sede istituzionale della Regione, dall’altra, a poca distanza, c’erano quelli dell’Eni. Si sono dati appuntamento davanti alla sede del Governo, in piazza Del Carmine.
“Chiediamo un impegno da parte del presidente della Regione”, ha spiegato Massimiliana Tocco, segretaria generale Filt Cgil, “siamo a un l’unto cruciale di questa vertenza che coinvolge circa 350 lavoratori se si considera anche l’indotto, e dobbiamo dare un’accelerata per risolvere la situazione, serve un’agenzia di lavoro sul modello di Gioia Tauro e Taranto”.
Poco lontano invece, in piazza del Carmine, suonavano le trombette dei lavoratori Eni. “Chiediamo che la procedura di cessione del cloro soda venga arrestata e si portino nuovi investimenti in un territorio industriale che ne ha bisogno da anni”, dice Ivan Marinelli, rappresentante Filctem. I lavoratori Eni non chiedono il sostegno della Regione, l’hanno già ricevuto, si rivolgono alla loro azienda. E sono pronti a continuare a manifestare tra le piazze cittadine per far sentire la loro voce. C’è anche un calendario ben definito per i prossimi appuntamenti: piazza Palazzo e via Roma.