CAGLIARI. Si è presentato all'ufficio Immigrazione per chiedere la conversione del permesso di soggiorno: da motivi umanitari a lavoro subordinato. Per procedere era necessario un documento. E il passaporto che ha presentato era falso. Quello di un ventiduenne guineano, arrestato ieri dalla squadra Mobile, è il secondo caso in pochi giorni. E gli investigatori adesso vogliono capire se a Cagliari esiste un giro di documenti falsi e, se sì, chi è coinvolto.
Il modus operandi è sempre lo stesso. Il giovane voleva ottenere la conversione del permesso. All'operatore incaricato della pratica ha mostrato un passaporto della Repubblica di Guinea, risalente a circa cinque anni fa. Il poliziotto, però, ha subito dubitato sulla sua autenticità: le anomalie, a un occhio esperto, erano evidenti.
Come accaduto nel primo caso dei giorni scorsi, il documento non era del tipo biometrico e c'era una differenza tra la perforazione delle prime pagine interne e le rimanenti. Inoltre, non erano presenti gli elementi di sicurezza visibili alla luce ultravioletta e non c'era la pellicola con degli ologrammi visibili tramite raggi UV. Gli esperti della polizia di frontiera hanno confermato, così è scattato l'arresto.
Gli agenti indagano per capire se ci sia un sistema organizzato per la fabbricazione di documenti falsi.