CAGLIARI. Eni abbandona Macchiareddu. La Regione ha protestato, per bocca dell'assessore all'Industria Anita Pili. Il governo ha nicchiato, lasciando fare come se niente fosse. E Stefano Tunis, fondatore del movimento Sardegna 20venti che esprime l'assessore, non ci sta: "Ci sono cicatrici a cui siamo talmente abituati che quasi non ci facciamo caso. Ci sono invece cicatrici che abbiamo il dovere si cancellare appena possibile", spiega, pubblicando la foto del pontile fatto di tubi che dallo stabilimento si inoltra per centinaia di metri nel mare del golfo di Cagliari, scavalcando la Statale 195, a Giorgino.
"Eni", aggiunge il consigliere regionale, "ha lasciato l’ultima unità produttiva senza neppure discutere con la Regione e nel silenzio complice del Governo. Il minimo che possa fare è far sparire i segni della sua presenza a partire da pontile di Macchiareddu e dal Deposito Costiero. Da quando nei primi anni ‘90, l’allora Presidente della Regione, Antonello Cabras incontro per la prima volta i vertici dell’ENI senza il loro rappresentante in Sardegna, è stato solo un susseguirsi di fughe improvvise e promesse disattese. Una vergogna senza confini. Sparite velocemente per carità, quel tratto di litorale va restituito ad altre economie e a ben altro decoro".