ROMA. “Una petizione online subito e una proposta di legge in lavorazione per abolire i senatori a vita”. È l’iniziativa lanciata da Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna attraverso la piattaforma change.org.
“La nomina dei senatori a vita – si legge nella petizione - è un anacronistico residuo del sistema monarchico. Ancora oggi l’articolo 59, secondo comma della Costituzione, prevede che il presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque”.
Secondo quanto riporta una nota diffusa da Cappellacci, alla luce delle esperienze più recenti, risultano profetiche le parole pronunciate da Emilio Lussu durante i lavori dell’Assemblea Costituente: “Questa percentuale sarebbe sempre fatta di uomini non già senza partito, o di uomini non di prima linea politica o di uomini senza marcato colore politico, ma sarebbe fatta di uomini a colore politico ben definito, sarebbe cioè una percentuale politica che traviserebbe le reali forze risultanti alle elezioni generali politiche. Sarebbe, in poche parole, il sistema spicciolo per cui il governo potrebbe fare, in modo certo ed a suo arbitrio, della seconda Camera, la sua maggioranza politica”.
Per l’esponente di Forza Italia, ancora una volta il voto dei senatori a vita è stato determinante per assicurare una maggioranza parlamentare, se pur solo relativa, ad un Governo.
“Oggi questi ‘cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario’ hanno spostato verso una direzione gli equilibri politici in una delle due Camere”, continua.
“La nomina dei senatori a vita lungi dall’essere un mero riconoscimento dei meriti di cittadini illustri è diventato uno strumento per consolidare maggioranze che, senza il loro sostegno, non sarebbero tali. Il processo democratico parlamentare risulta così deformato a causa di un intervento che per sua natura prescinde dalla rappresentanza e non ha nessun legame con la volontà popolare. È intollerabile che una Repubblica parlamentare conservi dei meccanismi che sfuggano totalmente al controllo e al vaglio dei cittadini, in spregio alla volontà popolare e all’art. 1 della Costituzione che recita: ‘La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione’. Per questo chiediamo l’abolizione dei senatori a vita”.
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