In Sardegna

"Noi medici di famiglia e pediatri del Sulcis esclusi dai vaccini: perché?"

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CARBONIA. Avrebbero dovuto ricevere la loro dose di vaccino contro il Covid. Ma con una telefonata sono stati avvertiti che sarebbero stati esclusi dalle somministrazioni. Protestano i medici di famiglia e i pediatri del Sulcis, che al pari dei loro colleghi del resto dell'Isola erano in lista per l'inocolazione, poi qualcosa è cambiato. 

La segnalazione arriva per bocca dei segretari sindacali Paolo Mameli (Fimmg),  Anna Rita Ecca Intesa Sindacale (FISMU),  Maria Francesca Pinna (SIMPeF)  Paolo Zandara – SISPeF e Domenico Salvago (Snami). 

Il programma di vaccinazione, denunciano, era stato illustrato il 12 gennaio  del coordinatore di progetto: "Prevedeva nelle giornate di sabato 16 e domenica 17", si legge, "la somministrazione della prima dose vaccinale anche per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Così non è stato, perché nella tarda mattinata del 15 ai medici, tramite contatto telefonico da parte di operatori del Cup, veniva comunicato che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta non avrebbero più ricevuto la somministrazione della prima dose vaccinale e dunque non dovevano recarsi nella struttura individuata per le vaccinazioni".

I sindacati hanno chiesto spiegazioni, che non sono arrivate né dal Cup né dai vertici Asl. "A nulla è valso cercare di capire cosa stesse succedendo, perché anche l’ulteriore spiegazione che la Pfyzer aveva tagliato le forniture e non c’era copertura certa per le seconde dosi", si legge in una nota, "si è rivelata anch’essa risibile in quanto nelle giornate di sabato e domenica le altre Asl hanno continuato a somministrare le prime dosi vaccinali ai medici dell’Area convenzionata senza nessuna variazione rispetto al calendario programmato".

I medici del territorio si sentono penalizzati: "È di questi giorni la morte di un medico di medicina generale,  Ettore Gallus, sino a poco tempo fa nostro collega di continuità assistenziale a Santadi. Si è attesa una risposta chiarificatrice nella giornata di oggi che ponesse fine a questa scarsa considerazione del lavoro svolto dai medici convenzionati, ma non è pervenuta neanche per le vie brevi – canale di comunicazione informale utilizzato in questi giorni dalle organizzazioni sindacali".