In Sardegna

Antimilitaristi sardi di nuovo in piazza: doppio presidio contro l'operazione Lince

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CAGLIARI. Gli antimilitaristi della Sardegna tornano in piazza. Due volte. La prima il 19 gennaio e la seconda il 27. Al centro delle contestazioni c'è il procedimento penale legato all'operazione Lince: 45 indagati dalla Procura di Cagliari, tutti legati al movimento, con accuse che arrivano fino all'associazione eversiva.  Così 26 tra organizzazioni politiche, associazioni e sindacati firmano  l'appello intitolato “Contra a s'ocupatzione militare! Solidarietà con tutte e tutti gli indagati dell'Operazione Lince”.

"Il movimento sardo contro le basi, le esercitazioni e l’occupazione militare è una realtà variegata ed eterogenea – spiegano le ventisei organizzazioni firmatarie dell'appello – e, a partire dalla grande manifestazione di Capo Frasca del 13 settembre 2014 ha vissuto una nuova fase di espansione. Appena due settimane prima del ritorno unitario a Capo Frasca, nel 2019, vennero rese pubbliche le denunce a carico di 45 militanti del movimento sardo contro le basi: accuse pesantissime e inverosimili che arrivano fino al terrorismo e all’associazione eversiva (art. 270 bis), per aver partecipato alle manifestazioni che si svolsero nei pressi dei poligoni militari dal 2015 al 2017. Molti di noi pensarono che quello strano tempismo non fosse affatto casuale, ma che mirasse a spaventare il movimento".

Ora quelle 45 persone,  proseguono i firmatari, "si troveranno davanti ad un giudice per aver preso parte alle lotte contro le basi militari e noi intendiamo dimostrare piena solidarietà e sostegno verso tutti e tutte loro, costruendo un'altra dimostrazione di unità per ribadire che non abbiamo niente da temere e che non accetteremo mai passivamente i poligoni e le esercitazioni militari nella nostra terra". 

Per questo le ventisei organizzazioni annunciano per il 27 gennaio, giorno della prima udienza legata all'operazione Lince, una manifestazione a Cagliari, in piazza Repubblica davanti al Palazzo di Giustizia. "Invitiamo tutti i sardi a partecipare – si legge nell'appello - per esprimere la propria solidarietà verso gli attivisti e le attiviste coinvolte e per dimostrare la propria contrarietà alle esercitazioni militari e ai poligoni che occupano la nostra terra".

Organizzato anche un presidio  che si terrà il 19 gennaio sempre di fronte al Tribunale di Cagliari, in occasione dell'udienza sulla richiesta di sorveglianza speciale per cinque dei 45 indagati e indagate.  "Se tale richiesta venisse accolta gli imputati si vedrebbero privati per anni della propria libertà personale, col divieto di partecipare ad iniziative politiche e di uscire di casa, pur in assenza di condanne e senza essere riconosciuti colpevoli di alcun reato".