In Sardegna

Sanità, sindaci dell'Oristanese in Consiglio regionale: "Situazione drammatica"

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CAGLIARI. “Lavoreremo da subito per rafforzare la sanità del territorio e in particolare quella dell’Oristanese, che si trova in una oggettiva condizione di difficoltà accentuata dalla pandemia”. É l’impegno del presidente della commissione Sanità, Domenico Gallus, che questa mattina ha ricevuto insieme al presidente del Consiglio, Michele Pais, una folta delegazione di sindaci dell’Oristanese guidato dal primo cittadino di Oristano, Andrea Lutzu. Con loro, anche i consiglieri regionali tutti gli schieramenti eletti nel collegio centrale della Sardegna. Al centro dell’incontro, che si è concluso in tarda mattinata, i problemi cronici della Sanità oristanese, inevitabilmente accentuati dalla pandemia che ormai da quasi un anno sta affliggendo l’Isola.
 
Il sindaco di Oristano ha spiegato le ragioni della straordinaria iniziativa: “Dobbiamo rientrare con un impegno politico preciso da parte vostra”, ha detto, “è necessario che sia riconosciuta dal Consiglio regionale la gravità della nostra situazione”. E sono proprio stati i sindaci a mettere l’accento sulle difficoltà che i Comuni riscontrano ogni giorno, visto lo stretto contatto con le famiglie. Per Andrea Abis (Cabras) “si vive in una situazione di emergenza, con pronto soccorso chiusi. E così può capitare che un semplice malore comporti il trasporto del paziente in un ospedale lontano anche decine di chilometri. E chissà, forse qualcuno è già morto a causa di questi ritardi”. Anche Sandro Pili (Terralba) ha parlato di “situazione drammatica: siamo al limite della pazienza dei nostri cittadini”, mentre la sindaca di Arborea, Manuela Pintus, e il collega di San Vero Milis, Luigi Tedeschi, hanno chiesto “risposte dalla politica a fronte di anni di arretratezze”. 
 
Interventi anche dei consiglieri regionali Alessandro Solinas (Movimento 5 stelle), Francesco Mura (Fdi): al di là dello schieramento tutti hanno elogiato “l’importante momento di confronto”, insistendo sulla necessità che il “Consiglio regionale offra soluzioni e progetti di lungo periodo”. Per l’onorevole Diego Loi, primo cittadino di Santu Lussurgiu, “non esiste una piena sanità territoriale se non mettiamo mano a un piano di radicamento del 118 in tutti gli ambiti delle province sarde e se non vengono potenziati e resi efficienti i poliambulatori”. Ha concluso il presidente Gallus (sindaco di Paulilatino oltre che guida del parlamentino della Sanità), con l’impegno per una mozione condivisa: “Al centro dell’azione legislativa in campo sanitario ci deve essere la sanità del territorio, ovvero i medici  di famiglia, i geriatri e anche i pediatri”, ha affermato. “Sarà nostro compito lavorare a stretto contatto con i consiglieri del territorio per colmare lo squilibrio dell’Oristanese.