CAGLIARI. Pronto soccorso sotto pressione in tutta la Sardegna, da Cagliari a Sassari passando per Oristano, Nuoro, San Gavino, sino alle strutture del Sulcis Iglesiente: “È uno dei motivi per cui si formano le file di ambulanze davanti agli ospedali”, sottolinea il consigliere regionale dei Progressisti Francesco Agus, “e servono azioni immediate per fare fronte a questa situazione, a iniziare dal rafforzamento degli organici in servizio. A fronte di una mole di pazienti mai affrontata prima, infatti, non c'è stato nessun aumento di personale”.
“Ieri il pronto soccorso di Oristano è stato nuovamente chiuso per via dei contagi nell'area pulita”, spiega Agus: “La stessa sorte è toccata una settimana fa a quello di San Gavino e problemi gravi hanno riguardato anche gli ospedali del Sulcis Iglesiente. Con il risultato che le urgenze, manco a dirlo, si sono riversate sui presidi rimasti aperti. Impossibile reggere questa pressione”.
IL PIANO DEL 118 CONTRO LE FILE
Un altro esempio: “I pronto soccorso del Brotzu e del Policlinico prestano in questa fase assistenza agli utenti che prima facevano capo a quattro ospedali nella città metropolitana di Cagliari, dopo che Santissima Trinità e Marino sono stati dedicati esclusivamente al trattamento delle persone positive al virus: un volume teorico di 400 pazienti al giorno da gestire contro i 230 di media del periodo pre-covid, una situazione insostenibile”.
Da qui la proposta dei Progressisti presentata oggi in commissione Sanità: “Servono azioni immediate. Oltre all'incremento del personale è necessario, in vista del picco influenzale, l'attivazione di un pronto soccorso destinato solo ai pazienti febbricitanti ancora non sottoposti a tampone. Poi la separazione dei percorsi nei pronto soccorso oggi operativi, anche attraverso l'edificazione di strutture prefabbricate: a proposito, qualcuno dovrebbe spiegare perché quella prevista al Santissima Trinità sia bloccata da mesi. Ancora, serve disincentivare il più possibile l’accesso dei codici bianchi e, dove possibile, dei codici verdi”.